De Rossi: “È un momento, di una settimana particolare. Spero che non c’entri niente il Barcellona, che non ci abbia lasciato un po’ di trambusto in testa”
Nel post partita di Roma-Atalanta anche Daniele De Rossi ha parlato ai microfoni di Sky. La delusione è scontata, la Roma doveva giocare diversamente e doveva vincere e, invece, si è arresa agli uomini di Reja. Il centrocampista nel post partita ha analizzato il momento della Roma:
“Momento più basso di questa gestione tecnica? Il più basso l’anno scorso, quando ne pareggiavamo tante di fila. Ma non è un momento migliore. Dobbiamo riflettere sulle nostre prestazioni guardando alla prossima gara. L’ultima partita in casa è stato un derby giocato bene. È un momento, di una settimana particolare. Spero che non c’entri niente il Barcellona, che non ci abbia lasciato un po’ di trambusto in testa. Non lo so. Bisogna pensare a lavorare tutti uniti. L’anno scorso siamo usciti, tra virgolette, da un periodo nero stando insieme”.
Sulla disposizione in campo e sulle colpe De Rossi ha detto:
“È ovvio che sia colpa anche nostra. Nessun giocatore al mondo ti direbbe il contrario davanti alle telecamere. Questa gestione ha dimostrato che sa fare anche un bel calcio. Nonostante ci sia da migliorare, bisogna essere uniti al tecnico a livello di gruppo. Se ci sfaldiamo cercando alibi facciamo il botto come abbiamo fatto da febbraio ad aprile dell’anno scorso. Pressione diversa dallo scorso anno? Noi, sinceramente, eravamo molto convinti anche l’anno scorso, pensando di avere una grande squadra quando invece ci siamo rivelati molto inferiori alla Juve. Quest’anno, come punti, siamo andando meglio. Poi le ultime due partite ci hanno frenato. L’unica nota positiva è continuare a lavorare pensando che mancano ancora 22-23 partite. Può succedere di tutto”.
Sui fischi dell’Olimpico:
“Quei 3-4 mesi della scorsa stagione (confronto con gli applausi post Roma-Bayern Monaco) sono ancora vivi nella memoria dei tifosi. C’è più stanchezza mentale. A Barcellona i tifosi hanno cantato fino all’ultimo, era paradossale applaudirci. Ma non ci abbandoneranno mai”.