Lazio dal doppio volto: spreca un tempo e nella seconda frazione di gioco recupera lo 0-2
Dopo la vittoria incoraggiante ottenuta sabato scorso contro la Fiorentina, la Lazio, come detto da mister Pioli, deve capire cosa vuole fare da grande e per questo è chiamata a far conferme nella trasferta di Bologna. Donadoni punta sul tridente formato da Giaccherini, Destro e Mounier per mettere in difficoltà la difesa biancocelesti, mentre Pioli segue il detto “squadra che vince non si cambia” e punta ancora una volta su Keita.
I falsinei impiegano solo 2′ per rendere difficile il pomeriggio ai biancocelesti e grazie a un calcio di punizione battuto splendidamente da Giaccherini, stavolta non poteva nulla Berisha, trovano subito il vantaggio. A questo punto la Lazio deve completamente riorganizzare la manovra di gioco, ma in realtà non riesce mai ad essere incisiva e a creare chiare occasioni da gol e al 18′ subisce il raddoppio sugli sviluppi di un calcio d’angolo. In quest’occasione la difesa della Lazio è troppo lenta e il pallone arriva in area a Destro, che tira violentemente e batte ancora una volta Berisha (il portiere tocca ma non blocca). Nessuna reazione da parte dei giocatori guidati da Pioli. La manovra di gioco è troppo lenta e diventa fin troppo facile e prevedibile per il Bologna bloccare il fraseggio. Al contrario, ogni volta che i padroni di casa avanzano è un pericolo e, infatti, per due volte sfiorano il 3-0 ed entrambe le volte con Brighi: prima ha una grande occasione in area di rigore, ma Mauricio salva tutto e respinge, poi ci riprova al 33′ dopo uno sfondamento sulla destra di Mounier e il suo tiro finisce fuori di poco. Allarmante la differenza di intensità di gioco di Bologna e Lazio, con la prima sempre in campo con grande grinta e pronta a pressare ogni avversario in possesso del pallone e la seconda, invece, lenta, slegata, disattenta e mai pericolosa. Troppo poco in attacco (zero tiri in porta) e molto male in difesa, il doppio svantaggio è più che meritato.
Ben due cambi per Pioli al rientro: fuori Parolo e Djordjevic, dentro Lulic e Klose. Ancora una volta Keita si invola sulla sinistra, ma sua è un’azione solitaria perché il suo pallone in area non viene respinto da nessun compagno di squadra. I biancocelesti sono obbligati ad attaccare e al 52′ il Bologna rischia di riaprire la partita quando Gastaldello devia il pallone e quest’ultimo supera anche Mirante. Ma la fortuna è dalla sua parte e la sfera di gioco si infrange contro il palo. Keita è sempre protagonista è al 61′ è sua la conclusione che arriva dopo una bella combinazione con Lulic. È al 70′ che la Lazio ha la grande occasione per riaprire partita e l’azione è targata Lulic-Klose. il bosniaco crossa in area e trova il tedesco che viene steso in area da Masina. Nessun dubbio per l’arbitro: rigore ed espulsione. Sul dischetto va Candreva, che segna con un pallonetto. E la Lazio del secondo tempo è completamente diversa da quella inesistente della prima frazione di gioco: si sente più forte grazie all’uomo in più e più sicura. E alla fine arriva la rimonta grazie a Lulic. Klose va a combattere su un pallone vicino alla rimessa laterale, lo riconquista, avanza sulla fascia, crossa e serve alla perfezione Lulic, che non sbaglia il gol del pareggio. La Lazio chiude in attacco, ma finisce 2-2.
Lazio in versione Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Un primo tempo nullo e di sofferenza contro il Bologna, l’unico a salvarsi è Keita, ma nel secondo tempo sono proprio i subentrati a caricarsi la squadra sulle spalle e Klose, finalmente apparso in forma, prima si è conquistato il rigore e poi ha fatto l’assist decisivo del 2-2. Ancora una volta Pioli cambia al 45′, ma a questo punto sorge spontanea la domanda: perché non dare fiducia da subito a quei giocatori che poi subentrati cambiano il volto alla partita? Lazio che ha saputo rimettersi in corsa, ma deve trovare più equilibrio per poter tornare protagonista in campionato.