Dallo spavento a causa del gol subito dopo 5 minuti alla rimonta targata Candreva, assoluto protagonista della domenica della Lazio
C’è voglia di rivincita in casa Lazio, che all’Olimpico affronta il Chievo di Maran, squadra che all’andata ha strapazzato i biancocelesti vincendo 4-0. Pioli deve fare il conto con la lista degli indisponibili e, dopo lo stop di Mauricio e di Biglia, dà fiducia a Bisevac e Cataldi, mentre in attacco punta ancora sul tridente Candreva-Keita-Djordjevic. Sono loro a dover guidare il reparto offensivo biancoceleste e far sì che la squadra ricominci a macinare punti per poter sperare ancora la risalita verso la zona europea della classifica.
Proprio perché la Lazio dovrebbe reagire con grinta, arriva come una doccia gelata il gol del Chievo dopo appena 5′. Gli ospiti battono un calcio di punizione, Berisha compie quell’errore che sin dai Pulcini viene spiegato che non va fatto, esce e poi si ferma e permetta e a Cesar di insaccare la palla in rete. Il pubblico non apprezza, rumoreggia e la Lazio non sembra reagire se non con Keita, che è il giocatore più continuo durante la prima frazione di gioco. È dal quarto d’ora di gioco che i padroni di casa cominciano a mostrare una reazione, ma Bizzarri non deve impegnarsi troppo dato che i tiri che gli arrivano o sono facilmente parabili o non inquadrano lo specchio della porta. Questo fino al finale del primo tempo, che diventa un vero e proprio assedio della Lazio: ci prova Keita di testa senza inquadrare lo specchio, poi lo stesso numero 14 si invola verso Bizzari, ma al tiro preferisce il passaggio in mezzo e si divora clamorosamente l’occasione del pareggio dato che il pallone viene anche intercettato. Ma il Chievo deve anche ringraziare la buona stella che aiuta Bizzarri al 41′ quando Parolo devia di tacco il tiro di Keita, ma il portiere gialloblu riesce a fare il miracolo a toccare il pallone chiudendo le gambe e mandandolo fuori dallo specchio della porta da lui difesa. Nel finale ci prova anche Djordjevic di testa, ma il suo tiro va alto sopra la traversa. La Lazio subisce gol a inizio gara è ancora una volta sbaglia l’approccio alla gara. Il contraccolpo c’è, ma stavolta la squadra di Pioli ha anche reagito. Peccato che sia necessario essere più concreti davanti alla porta avversaria.
Al rientro Pioli opera subito un cambio, ancora una volta in attacco, e schiera Matri al posto di Djordjevic, giocatore che ha fatto troppo poco nel primo tempo per soddisfare le aspettative dell’allenatore. Keita parte a testa bassa in attacco e guadagna un calcio di punizione fondamentale perché Calvarese mostra il cartellino giallo a Cesar, il secondo, che costringe il Chievo a giocare tutto il secondo tempo in inferiorità numerica. Pioli schiera l’artiglieria pesante con Klose che prende il posto di Milinkovic. I biancocelesti cercano gli spazi giusti, ma il Chievo, nonostante l’espulso, gioca con ordine. Le due punte provano a creare pericoli alla squadra di Maran, ma l’episodio chiave della partita arriva al 64′ quando Candreva si fionda sul pallone in area di rigore e cade a causa del contatto con Gobbi. Nessun dubbio per Calvarese, che assegna il calcio di rigore, che realizza proprio il centrocampista di Tor de’ Cenci. Ma alla Lazio il pareggio non basta e Pioli rischia tutto inserendo Felipe Anderson al posto di Konko.a suonare la carica tra i biancocelesti è Candreva, che subito dopo il gol ruba il pallone al limite dell’area di rigore, ma poi temporeggia perde il tempo sia per il tiro che per il cross. In 6′, però, i padroni di casa ribaltano il risultato con Cataldi, che segna il suo primo gol in Serie A di fronte al suo pubblico: il numero 32 tira al volo il pallone che gli arriva fuori area da un disimpegno avversario e Bizzari non può nulla. La squadra di Pioli non si ferma più, Candreva non si ferma più, e all’81’ segna il gol del 3-1 grazie al passaggio al bacio ricevuto da Felipe Anderson. Ma la partita non è chiusa perché pochi minuti dopo Paloschi si prende il calcio di rigore e fa espellere Radu, colpevole di averlo fermato irregolarmente proprio mentre l’attaccante si prepara al tiro. Berisha stavolta si fa perdonare e para il tiro dello stesso Paloschi. E nel finale la Lazio va vicino al 4-1 con Felipe Anderson, che si vede negare la gioia dal palo. Alla fine il quarto gol arriva grazie al contropiede guidato da Lulic, che arrivato al limite dell’area serve Candreva. In quest’occasione il centrocampista è altruista e crossa il pallone, che viene deviato di testa da Keita.
Lazio sicuramente facilitata dall’espulsione di Cesar, ma il pareggio sarebbe stato meritato anche nel primo tempo. Candreva è salito in cattedra e si è caricato la squadra sul groppone guadagnandosi il rigore, segnando due gol e servendo l’assist del 4-1 a Keita. Berisha fa tremare l’Olimpico, ma nel finale impedisce al Cheivo di dar vita a un finale di fuoco e mostra quella grinta che dal suo arrivo non ha mai mostrato. Pioli rischia tutto con una squadra super offensiva e il risultato gli dà ragione perché la squadra stavolta ha reagito con grinta e determinazione. La Lazio sale a quota 31 punti e si avvicina di nuovo alla zona europea. Per ora, la Roma dista solo 4 punti, ma la squadra deve trovare continuità prima di poter pensare a obiettivi a lungo termine.
LAZIO (4-3-3) – Berisha; Konko (69′ Felipe Anderson), Bisevac, Radu, Lulic; Milinkovic-Savic ( 60′ Klose) Cataldi, Parolo; Candreva, Djordjevic (46′ Matri), Keita. All. Pioli
A disp. Guerrieri, Matosevic, Basta, Braafheid, Patric, Onazi, Mauri, Felipe Anderson, Matri, Klose.
CHIEVO (4-3-1-2) – Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Cesar, Gobbi; Pinzi, Radovanovic, Castro; Birsa (65′ Frey); Paloschi, Inglese (49′ Sardo) All. Maran. A disp. Bressan, Seculin, Frey, Sardo, Costa, Spolli, Pellissier, Mpoku.
ARBITRO: Calvarese (sez. Teramo)
AMMONITI: Cesar (C), Lulic (L), Cataldi (L)
ESPULSI: Cesar (C), Radu (L)