Spalletti in conferenza: “Noi siamo la Roma e siamo costretti ad avere la responsabilità di fare sempre risultato. Abbiamo il pregio di giocare per la Roma”.
La Roma punta i prossimi tre punti e vuole conquistarli già contro la Sampdoria di Montella, una squadra in difficoltà, ma che non può essere presa sottogamba. Presto tornerà anche Strootman a disposizione di Spalletti ed è proprio il centrocampista, insieme agli infortunati, il soggetto della prima domanda rivolta al mister:
“Valuteremo gli infortunati. Ci sono stati dei miglioramenti importantissimi in diversi giocatori. Dzeko va rivisto oggi, ieri ha fatto allenamento a parte. De Rossi va visto bene, ha fatto solo cure, un po’ di problema c’è. Deve fare cure e oggi non farà tutto l’allenamento. Bisognerebbe riparlarne dopo il breafing… Strootman ha fatto vedere di essere sulla strada giusta, ha fatto vedere le sue qualità. Mi è piaciuto quando a risultato acquisito è andato a fare due contrasti come lui sa fare. Una persona straordinaria”.
SULL’ASSENZA DI NAINGGOLAN – “Abbiamo Vainqueur, nonché Perotti. C’è anche Iago Falque che sa ricoprire bene quel ruolo. Nel nostro centrocampo abbiamo numeri e qualità a disposizione, quindi bisogna scegliere bene”.
SU MONTELLA – “Colpiscono la sua qualità, il suo equilibrio nello stare in campo. Tutti hanno apprezzato il suo lavoro in prima squadra e con i bambini, perché lui ha iniziato con i bambini a Roma. Ha fatto tutte le tappe che un tecnico doveva fare. Non gli è stato concesso niente, in prima squadra ha fatto bene e poteva anche restare. A Catania ha fatto vedere il suo valore,lo stesso ha fatto a Firenze, raggiungendo le primissime posizioni. Lui sa fare il suo mestiere e avrà un futuro importante perché è un ragazzo intelligente. Vincenzo è sempre pronto a migliorarsi, sarà un avversario difficilissimo da affrontare”.
SULLA ROMA SENZA CENTRAVANTI – “Abbiamo giocato meglio senza punta? Secondo me di punte ne avevamo due e hanno segnato entrambe. Faccio una morale, che non sta tanto nelle punte che segnano, ma sta nel lavoro che produce la squadra e nel movimento che non dà riferimenti. L’interpretazione nel dare una mano in fase difensiva. Un insieme di qualità che i giocatori mettono in campo utile a prendere i 3 punti. Evidenziare chi va in rete è giusto, ma deve farsi altrettanto con quelli che corrono per la squadra. Perotti e Manganelli sono i due giocatori che hanno fatto più strada in campo e sono stati fondamentali entrambi“.
SULLE PAROLE DI KEITA – “Se vai all’estero si tende di più ad esaltare piuttosto che ad affossare (Keita ha parlato dei fischi dei tifosi quando le cose vanno male, ndr). Keita subisce meno questa pressione di risultati, ma noi siamo la Roma e siamo costretti ad avere la responsabilità di fare sempre risultato. Abbiamo il pregio di giocare per la Roma. Si deve smettere però di dire che è un ambiente difficile. Facciamo un altro giochino, costruiamo lo stile Roma. Con lo Zenit si andava da tutte le parti del mondo a fare preparazione perché da noi faceva troppo freddo. Poi incontro un bambino in ascensore, coca cola e patatine in mano, che mi fa: ‘Spalletti Roma’. Io gli dico: ‘Come Roma? Io sono Zenit”. Ma lui insisteva. Questo deve assorbire le nostre attenzioni. Dall’altra parte del mondo i bambini sanno chi siamo“.
SU NURA E GERSON – “Di Nura ho saputo tutto dai giornali, prima ancora che dal dottore. Secondo me, con il dottore siamo in sintonia. Il topino è sordo perché riporta le cose sbagliate, ma il dottore ha trovato la medicina per il topino. Nura ha fatto la visita d’abilitazione, gli è stato concesso di lavorare con noi. Impressionante vedere la sua rapidità. Gerson? Non è mai stato tesserato, era qui, ma non era contento di questa soluzione perché giustamente voleva giocare. Ha parlato con la società e ha trovato questa sistemazione. Siamo contenti se sta bene”.
SU SZCZESNY – “Secondo me se uno ha delle ammirazioni è bene dirle. Lui è intelligente e ha una grandissima qualità: la freddezza. A volte sembra impreparato, ma non è così, è concentrato. Mi piace come persona. In campo è bravo a giocare con i piedi, nel gioco moderno è fondamentale. In Italia le squadre partono tutte da basso, se non hai il portiere che agevola quel tipo di lavoro lo devi escludere. Quando ci si informa su un portiere, la prima domanda è quella: ‘Sa giocare con i piedi?’. Szczesny è un gran portiere”.
SU KEITA, MAICON E DZEKO – “Il discorso delle tre partite di fila va tenuto in considerazione, ma averle giocate dopo un periodo di inattività può anche avergli fatto bene. Su Dzeko c’è una cosa sola: lo serviamo male. Non gli diamo palle che lui può giocare. Non dobbiamo necessariamente andare sul fondo, i cross da dentro il campo, i passanti si possono fare uguale. Lui si predispone per riceverli. Poi c’è anche la palla buttata che si può tentare, invece di fare sempre fraseggi. Su questo Dzeko è una belva“.