Francesco Sorrentino e Gianluca Donati, rispettivamente segretario generale e segretario della mobilità della Fit Cisl Lazio, non hanno capito bene quanto detto ieri dall’ad di FS, altrimenti non si spiega come possano aver comunicato che “le dichiarazioni dell’AD del gruppo FS non possono che essere lusinghiere per un’azienda che insieme a noi, alla FILT CGIL e UILT LAZIO da tempo ha intrapreso un percorso virtuoso dia risanamento, recuperando il rapporto diretti indiretti“.
Ieri, infatti, a inizio giornata è passata erroneamente la notizia che le Ferrovie sarebbero pronte ad acquistare Atac, ma Mazzoncini, l’ad, ha subito chiarito che a interessare è la gestione del trasporto pubblico romano e non l’azienda, che lui stesso ha definito tecnicamente fallita a causa del debito di 1,7 miliardi.
Eppure Sorrentino e Donati nella nota non fanno che elogiare “il percorso di risanamento” grazie al quale “il numero di dirigenti da 117 del 2013 a 48 di oggi, nell’anno 2015 è stato recuperato il 35% di produttività nelle operation e attestato l’assenza media al 4%, ben al di sotto delle migliori società pubbliche e private“. Ma non finisce, perché i due continuano affermando che il margine operativo lordo “è divenuto positivo (+ 116,8 milioni euro l’anno) e il debito accumulato da gestioni scellerate, ovvero 1,7 miliardi, oggi è stato abbattuto di 2/3″.
Elogi e speranze vane. FS non vuole Atac, vuole solo il trasporto pubblico e il dialogo con il Comune è già stato avviato. Mazzoncini ha sintetizzato tutto con poche parole: i responsabili che occupano il Campidoglio sarebbero degli sprovveduti se non trattassero perché l’azienda con 1,7 miliardi di debiti è tecnicamente fallita”.
Per buona pace di Sorrentino e Donati, che si sono detti “lusingati” dalle parole dell’Ad.