Virginia Raggi, candidata sindaco di Roma del M5S, è stata ospite della trasmissione “Otto e mezzo” e, dopo aver parlato della contestazione nei confronti di Renzi andata in scena a Napoli, ha parlato della Capitale
Chi decide a Roma, la Raggi o Casaleggio? Quando Lilli Gruber pone la domanda all’esponente pentastellata, la risposta che riceve è chiara:
“Se eletta con Casaleggio i rapporti sarebbero quelli che ci sono adesso. Ci siamo visti una volta e mi ha raccomandato e consigliato di rimanere me stessa e mi ha fatto un in bocca al lupo. Le altre cose le decido io. Sto già esaminando le persone che faranno parte della futura squadra di governo. Ci sono persone di altissimo profilo come professori universitari e ingegneri, cittadini che ci hanno aiutato in questi tre anni in cui siamo stati all’opposizione. Sto esaminando curriculum e avendo colloqui dal vivo. Ci facciamo grandi chiacchierate. Non credo che sarà la rete a scegliere, ma laddove ci fossero più candidati possibili per un ruolo allora, forse, apriremo delle primarie, ma al momento è solo una possibilità e se la squadra sarà pronta verrà presentata prima delle elezioni“.
Nei giorni passati le è stato chiesto per chi tifa tra Lazio e Roma e lei ha dribblato la domanda, ma stasera si è sbilanciata e, a tre giorni dal derby vinto dalla Roma, ha detto di non essere una vera e propria tifosa, ma una semplice simpatizzante:
“Non ho tifato al derby. Non sono tifosa ma solo simpatizzante. Il calcio mi piace ma non lo capisco, sono ferma alla regola del fuorigioco. Mio marito mi ha lavorato ai fianchi per venti anni e ora sono simpatizzante laziale. Ma da qui a dire che sono una tifosa ce ne vuole”
La Raggi poi ha sottolineato che se vincesse ci sarebbero già troppe atti da fare, ma lei, simbolicamente, ne compirebbe uno specifico:
“Di atti ce ne sarebbero almeno un milione e la scelta non è semplice, ma la prima cosa da fare è avviare di nuovo la macchina amministrativa, stringere un patto con dipendenti e funzionari dicendogli che da adesso si riparte con la legalità e la trasparenza. E vi annuncio un gesto secondo noi simbolico e fondamentale per ripartire: il taglio della carta di credito del sindaco. Non serve“.
