Il 15 aprile 1874 Felix Nadar, un fotografo, ospitò la prima mostra impressionista presso il suo atelier (ingresso al costo di un franco), situato al civico 35 di Boulevard des Capucines. All’evento, denominato “Exposition Impressioniste” e che diede il nome al movimento sorto nella seconda metà dell’Ottocento, parteciparono artisti come Cezanne, Degas, Monet, Renoir e Pissarro, insieme ad altri appartenenti alla “Societè anonyme des artistes,pentres, sculpteurs, graveurs”, ma la critica nei loro confronti non fu affatto accogliente.
Le 163 opere esposte (ogni artista avrebbe dovuto pagare 60 franchi per esporre due opere, ma la regola in seguito non fu rispettata), infatti, a causa della loro modernità andarono a contrapporsi a quelle esposte al Salon des Refusés, inaugurato due settimane dopo, e con il passare dei giorni i visitatori diminuirono vertiginosamente. A schierarsi a favore degli impressionisti fu Castagnary, che in un articolo scrisse:
“Quale necessità abbiamo di risalire alla storia, di rifugiarci nella leggenda, di consultare i registri dell’immaginazione? La bellezza è sotto i nostri occhi, non nel cervello, nel presente non nel passato, nella verità non nel sogno, nella vita non nella morte. L’universo che abbiamo avanti a noi è quello che il pittore deve rappresentare“.