Il giudice monocratico di sorveglianza di Venezia ha deciso di revocare la semilibertà a Doina Matei, la donna responsabile dell’omicidio di Vanessa Russo avvenuto all’interno della Stazione Termini all’ingresso metropolitana. La donna era stata condannata nel 2008 a 16 anni di carcere per la morte della studentessa 23 enne. A Doina Matei era stato permesso di lavorare in una cooperativa, per poi far rientro in carcere di Venezia la sera entro le ore 22.
Doina Matei perforò con la punta del proprio ombrello l’occhio della vittima, causandole lesioni poi rivelatesi letali. La morte avvenne infatti dopo un giorno di coma. A quel tempo, la responsabile dell’omicidio aveva solo 21 anni. Al momento ha scontato metà della pena che le era stata inflitta. Il cambio di rotta sulle attenuanti generiche dopo alcune foto che la ritraevano sorridente in costume da bagno su Facebook.
“La donna ha ora il diritto di reinserirsi nella società”. lo ha dichiarato il legale di Doina Matei, Nino Marazzita. “Devo dire che il sistema carcerario ha funzionato bene riportando la pena inflitta a livelli accettabili e proporzionati all’omicidio preterintenzionale e anche calibrandolo sulla figura di Doina e sul dramma che ha vissuto. Quando il fatto avvenne – ha aggiunto il penalista – la mia assistita aveva appena compiuto 18 anni ed aveva un vissuto difficile alle spalle con due figli. La donna ha ora il diritto di reinserirsi nella società“.