Una ragazza di appena 16 anni si è rivolta alla Polizia per raccontare lo sfruttamento alla prostituzione a cui era costretta dopo essere venuta in Italia a inizio 2016 dalla Romania. I genitori l’avevano affidata a una connazionale con la promessa di un lavoro come baby-sitter e inizialmente le cose sono andate in questa maniera.
Dopo qualche settimana, però, la sua sfruttatrice ha cominciato a farle richieste strane, ad esempio fotografie erotiche, fino alla prostituzione vera e propria per dividere i soldi. La 16 enne si è rifiutata, ma le minacce di ritorsioni non le hanno lasciato scelta.
Grazie a degli annunci online venivano contattati i clienti e al telefono rispondeva una 28 enne romena per fissare l’incontro e il prezzo. La vittima è stata segregata in un Bed & Breakfast del Casilino ed era costretta a tenere acceso il cellulare per far sentire alle aguzzine, due sorelle, quello che accadeva durante i rapporti.
Gli agenti del Commissariato di Tivoli si sono finti clienti per sgominare l’organizzazione e hanno bloccato le due donne. Durante il blitz è stata trovata anche la madre della ragazzina. Tra le cose sequestrate figurano la carta d’identità della giovane, un pc per gli annunci e i telefoni cellulari. Vittima e madre sono state trasferite in una località protetta.