Hanno aspettato in silenzio la decisione delle autorità competenti e ora, a pochi giorni dalla condanna inflitta, i familiari di Daniele De Santis, il tifoso giallorosso accusato dell’omicidio di Ciro Esposito, hanno deciso di dire la propria attraverso una lettera aperta in cui si scagliano contro i media, rei di essere i veri responsabile di quanto stabilito dai giudici:
“Una condanna esclusivamente mediatica e simbolica già decisa molto prima dell’inizio del processo. Una sentenza a dispetto di qualsiasi prova e di qualsiasi logica, data di prepotenza in quanto obbligata mediaticamente. Vergognoso il tentativo di occultare le ben otto coltellate da cui si è salvato. Incredibile vedere come il tentato omicidio di Daniele a coltellate e sprangate venga omesso con naturalezza e sfacciataggine. Il Racis (Raggruppamento Carabinieri investigazioni Scientifiche) e i periti sono gli unici organi investigativi – si legge nella lettera – che hanno fornito le sole prove reali che indicano i modi e i tempi dell’aggressione a Daniele dimostrando nella loro perizia che tutto ciò che è successo, è accaduto dopo che Daniele è stato aggredito dall’orda, dopo aver tentato in tutti i modi una fuga disperata cercando la salvezza al di là del cancello di casa sua. È inconcepibile che l’accertamento di tali autorità non abbia fermato questa condanna”.