Raffaele Clemente, comandante generale della Polizia locale di Roma Capitale, ha ricevuto la nomina da Ignazio Marino nel 2013 e ora, con l’elezione di Virginia Raggi, ha annunciato la fine del proprio incarico, che lui stesso ha definito “un ciclo professionale impegnativo e affascinante che ha coinciso con un profondo cambiamento nella vita civile e istituzionale di Roma. L’emergere di un esteso sistema corruttivo ha costretto tutti, istituzioni, forze politiche e semplici cittadini, a fare uno sforzo importante, a reagire. Se quindi la questione morale si apriva, si imponeva alle istituzioni, a tutte, e quindi anche alla polizia locale di, ‘fare qualcosa’, come diceva Giovanni Falcone”.
SUL PIANO ANTICORRUZIONE – “L’amministrazione ha scelto di dotarsi di un piano anticorruzione che prevedesse un piano di rotazione territoriale. Queste misure sono state fortemente dibattute, contestate , discusse in giudizio, davanti all’Autorità Nazionale Anticorruzione ed in sede di confronto sindacale ma oggi sono parte integrante delle opzioni che Roma Capitale o altre amministrazioni, volendo, potranno praticare in maniera più o meno decisa”.
SUI SOCIAL MEDIA – “Durante questo periodo ho imparato a conoscere l’impegno, la preparazione e l’entusiasmo di tantissimi vigili, poliziotti locali, formidabilmente preparati e la rassegnazione, la passività o peggio di pochi altri. Ho apprezzato la costanza, spesso lo spirito di sacrificio ed a volte il fisico coraggio di tantissimi vigili ed ho passato con loro per strada ore che non dimenticherò mai. Per questo li abbraccio tutti. Ho avviato un dialogo anche diretto con la cittadinanza cercando di riavviare un rapporto che a volte sembra bloccato ed a tratti pregiudizialmente ostile. Per questo motivo la polizia locale ha cercato ostinatamente il dialogo con la cittadinanza scegliendo di aprirsi ai social media ed avviando un nuovo sistema di segnalazione digitale che puntasse al massimo grado di trasparenza ed efficacia. Nella stessa direzione va la scelta di innovare tecnologicamente l’operatività della Polizia Locale. Se oggi ogni vigile su strada può utilizzare un palmare o una telecamera digitale e non un novecentesco blocchetto cartaceo è perché il team informatico e logistico ha reso concreta questa mia indicazione”.
IL MESSAGGIO AGLI AGENTI – “È ovvio che molte sono le difficoltà che incontra e che incontrerà questo corpo di polizia ma proprio per questo da poliziotto mi sento di ricordare ancora le parole di Giovanni Falcone: “ Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto”.
