Era il 2 luglio 1566 quando l’astrologo, farmacista, nonché uno dei più famosi scrittori di profezie morì. Nostradamus, all’anagrafe Michel de Nostredame, nacque a Saint-Rémy-de-Provence nel dicembre del 1503 da Jaume de Nostredame e Reynière de Sant-Rémy, che gli consentirono di studiare all’Università di Avignone per conseguire il baccalaureato, il titolo di studio delle università pontificie. Tuttavia, non riuscì a portare a termine gli studi visto che la sede fu chiusa a causa della peste. Virò allora verso l’Università di Montpellier, ma il tentativo di conseguire il dottorato in medicina fu vanificato dall’espulsione rimediata quando si venne a sapere del suo passato da speziale (era vietato in quella università).
Durante un viaggio ad Agen si sposò e con la donna ebbe due figli, ma tutti e tre morirono nel 1537. Nel 1532 riuscì a laurearsi, poi intraprese una serie di viaggi e si fece conoscere grazie all’invenzione di una pillola creata appositamente per proteggere dalla peste. Nel 1547 conobbe Anne Ponsarde a Salon, città in cui si stabilì quello stesso anno, e con lei costruì la sua famiglia: la sposò ed ebbero sei figli, tre maschi e tre femmine. Fu in quegli anni che si avvicinò all’occulto e proprio a quel periodo risalgono le scritture di migliaia di profezie contenute negli almanacchi scritti da lui stesso.
L’opinione della gente su Nostradamus si spaccò in due: da una parte chi lo credeva pazzo, una figura satanica; dall’altra chi credeva fosse ispirato spiritualmente. Questa divisione si manifestò nuovamente in occasione della pubblicazione di Les Propheties, libro contente 942 profezie scritte in quartine.
Quel 2 giugno 1566 morì a causa della gotta che lo aveva colpito anni prima.