In Aula Giulio Cesare si sta svolgendo la prima Assemblea Capitolina dell’era Raggi e i cittadini hanno l’opportunità di seguirla online sia sul sito del Comune di Roma sia attraverso il canale del M5S. Per la prima volta anche la pagina Facebook del Campidoglio trasmette la diretta e sembra che la decisione sia stata presa proprio dalla sindaca per far sì che il Comune “apra le porte ai romani anche attraverso i social“. Per l’occasione sono presenti i membri del direttorio del M5S, alcuni suoi colleghi e la famiglia. Di Battista, parlamentare pentastellato ha sottolineato che si tratta di una “giornata storica. Abbiamo una opportunità enorme: fare gli interessi dei cittadini e rendere Roma una città normale. Noi romani vogliamo solo la normalità“.
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Al suo arrivo, la sindaca Raggi è stata accolta dagli applausi dei presenti, poi, dopo l’arrivo di tutti i componenti e l’inno nazionale, è stato rispettato il minuto di silenzio da lei richiesto per ricordare Beau Solom, lo studente americano morto pochi giorni fa e ritrovato nel Tevere.
In seguito l’Assemblea ha convalidato l’elezione della Sindaca e dei 48 consiglieri visto che per nessuno di loro sussistono problemi di ineleggibilità o incandidabilità. Inoltre, Marco Terranova sostituirà Daniele Frongia, che si è dimesso da consigliere comunale e sarà il vicesindaco.
PRESIDENTE, VICEPRESIDENTI E SEGRETARI ASSEMBLEA – Marcello De Vito, come si immaginava, è stato eletto presidente dell’Assemblea Capitolina grazie ai 30 voti favorevoli ricevuto (17 le schede bianche e due quelle nulle). Vicepresidenti i consiglieri Enrico Stefano (30 voti) e Andrea De Priamo (19 voti), Consiglieri Segretari Annalisa Bernabei (28 voti) e Alessandro Onorato (13 voti).
LA GIUNTA – Prima ancora che la ufficializzasse la Raggi, sul blog del MoVimento è stata resa nota la giunta: Daniele Frongia vicesindaco e assessore alla Qualità della vita, all’accessibilità, allo sport e alle politiche giovanili; Marcello Minenna assessore al Bilancio, risorse economiche e patrimonio e titolare dell’assessorato di scopo per la Riorganizzazione delle partecipate; Paola Muraro assessore alla Sostenibilità ambientale; Linda Meleo assessore alla Città in Movimento; Laura Baldassarre assessore ai Diritti alla persona, alla scuola e alle comunità solidali; Adriano Meloni assessore allo Sviluppo economico, al turismo e al lavoro; Paolo Berdini assessore all’Urbanistica e alle infrastrutture; Luca Bergamo assessore alla Crescita culturale, Flavia Marzano assessore alla Roma semplice.
IL GIURAMENTO – Anche prima del giuramento la Raggi è stata preceduta da un lungo applauso: “Permettetemi di concedere il mio primo saluto ai cittadini presenti e a quelli che ci seguono in streaming e ai romani tutti. Questa è la prima riunione dell’Assemblea Capitolina. Dopo otto mesi di commissariamento Roma torna ad avere un sindaco eletto democraticamente dai cittadini ed è soprattutto questa la vittoria di cui dobbiamo ritenerci orgogliosi: aver ripristinato la democrazia in una città in cui era venuta a mancare. Vogliamo iniziare da subito a dare un primo segno tangibile ai cittadini e a partire dall’ultima domenica di questo mese le porte del Campidoglio saranno aperte alle visite dei cittadini che vorranno conoscere da vicino i luoghi delle loro, delle nostre Istituzioni. Inoltre, ricordo che le sedute dell’Assemblea Capitolina sono pubbliche, come anche le sedute delle commissioni e i cittadini sono sempre invitati a partecipare. Questa deve tornare ad essere casa loro, la casa di tutti i romani. Le sedute dell’Assemblea capitolina saranno trasmesse in streaming e stiamo lavorando per trasmettere anche quelle delle Commissioni: questa vicinanza serve per recuperare quel rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni che manca da troppo tempo e che deve tornare a costituire la base per la costruzione di una solida unità di intenti. Il mio sincero ringraziamento e le mie congratulazioni vanno alle consigliere e ai consiglieri eletti e a quelli che non ce l’hanno fatta, che hanno investito il proprio impegno e hanno messo in gioco le proprie idee, la propria forza e il proprio coraggio. A voi e a tutti loro riservo il mio augurio di buon lavoro e un grande in bocca al lupo per il futuro. E’ un onore essere qui in quest’Aula in rappresentanza dei romani, anche quelli che non mi hanno scelta perché io sarò la sindaca di tutti. Permettetemi, inoltre, di dire che sono orgogliosa di essere il primo sindaco donna di Roma, anche questo non possiamo non considerarlo un risultato straordinario. Orgogliosa, peraltro, che avvenga in un momento in cui le pari opportunità appaiono una chimera. Proprio per questo, riprendendo una battaglia avviata nella scorsa consiliatura, mi auguro che quest’Aula sarà in grado di trasformare l’ormai anacronistica Commissione delle Elette in Commissione alla Pari opportunità, dando la possibilità anche agli uomini di partecipare e contribuire allo sviluppo del tema che appartiene a ciascuno di noi. Sarà onere e dovere della mia amministrazione confermare la fiducia che la maggioranza dei cittadini ha riposto nel nostro progetto di governo. Un progetto fondato sull’idea di una città nuova, finalmente in grado di poter camminare sulle proprie gambe e di rivolgere uno sguardo al futuro, dopo le tristi e gravissime vicende che hanno macchiato l’immagine del Campidoglio e dei lavoratori perbene, che lavorano ogni giorno per il bene della nostra città. Voglio rivolgere un messaggio a loro: voglio dirgli che servirà uno sforzo comune, che servirà costanza e determinazione, che servirà la voglia di ripartire, e che questa voglia dovremo sentirla dentro, in ognuno di noi, perché solo insieme saremo in grado di fare davvero la differenza. In questo senso ci tengo a sottolineare la mia precisa volontà di tenere per me le deleghe sul personale. Ed è stato per me importante partecipare martedì alla riunione indetta dai sindacati per presentarmi e per ribadire la mia vicinanza alle molteplici questioni che coinvolgono i nostri dipendenti capitolini. Saremo sempre aperti al confronto che, lo ribadisco in questa sede, si rivolgerà sempre ai lavoratori tutti”.
La sindaca Raggi ha anche voluto ricordare Petroselli, un gigante della storia politica di Roma:
“Il 27 settembre 1979, in questa stessa aula, l’ormai scomparso Sindaco Luigi Petroselli nel suo discorso di insediamento rievocava con forza il principio e il sentimento dell’umiltà, raccogliendo l’eredità di un altro gigante della storia capitolina, Giulio Carlo Argan, in segno del rispetto verso il suo alto e ineguagliabile rigore intellettuale e morale. Noi, dobbiamo oggi avvicinarci all’importante compito che ci attende con senso del dovere e con umiltà nella piena consapevolezza che ricostruire una città in macerie, come quella che abbiamo trovato, non sarà facile. Ma ce la possiamo e ce la dobbiamo fare. Il M5S vuole raggiungere fortemente questo obiettivo. In questo senso, mi auguro che da parte delle stesse opposizioni vi sia un approccio leale e franco al dialogo, mi auguro che la consapevolezza della sfida che abbiamo di fronte sia anche la loro stessa consapevolezza. Noi per primi abbiamo il dovere e l’onore di dare il buon esempio. E non basterà fare, bisognerà fare bene. Ho appena giurato su una Costituzione bellissima, scritta per noi dopo il culmine di uno dei periodi più bui della nostra storia. Ho giurato sullo Statuto di Roma Capitale, con profonda convinzione di volerne la piena attuazione e presento oggi, 7 luglio 2016, come preannunciato il primo giorno della mia consiliatura, la Giunta. Restando dunque perfettamente coerente con quanto affermato circa dieci giorni fa, senza alcun ritardo ma con la necessità di avvalermi di tutto il tempo consentitomi dalla legge, per chiamare in Giunta persone competenti e di livello. Perché questo è quello che merita Roma. Nessuno di loro è un politico ma sono tutti cittadini che hanno deciso di mettere la loro competenza al servizio di questa bellissima città e di noi tutti”.
Poi il monito alla sua squadra:
“Ricordiamoci sempre da dove siamo partiti. Siamo cittadini e tra i cittadini dobbiamo rimanere, girando per la città, parlando ai romani, riavvicinando finalmente la politica alle persone”.