Ieri l’Assemblea capitolina ha approvato la delibera 3/2016 con 25 voti a favore, 12 contrari e 1 astenuto (Fassina, Sinistra Italiana). Il provvedimento riguarda la riqualificazione dell’area dell’Ex Fiera di Roma, di cui viene ridotta la cubatura (si passa, infatti da 67mila mq a 44mila mq) e adesso la palla passa alla Regione, chiamata a esaminare il documento entro tre mesi.
Paolo Berdini, assessore all’Urbanistica, esclude un possibile danno erariale per il Campidoglio e gli stessi consiglieri del M5S hanno effettuato un approfondimento per verificarne l’impossibilità. L’assessore, poi, ha sottolineato che quell’area avrebbe potuto essere utilizzata per gli uffici regionali e ha negato la possibilità di costruire una nuova Fiera:
“‘Noi siamo di fronte all’amministrazione regionale che ha decine di sedi, come sanno tutti i consiglieri, in affitto passivo. In tutte le altre città del mondo sarebbe stato fatto il vestito su misura per un’amministrazione pubblica: insomma abbiamo un’area completamente pubblica, abbiamo una destinazione acclarata di piano dunque c’è volumetria, c’è un’amministrazione prospiciente a distanza di 100 metri che ha esigenze di spazio perché paga affitti passivi. Non ci vuole mica una zingara per dire facciamo una nuova sede della Regione Lazio in modo che i due palazzi siano vicini, collegati con un ponticello o non so che cosa, ma non girano le macchine con i dirigenti i funzionari con noi poveri cittadini che dobbiamo andare da Capitan Bavastro a non so dove. Così si fanno le città”.
UNA NUOVA FIERA – “Fare una nuova Fiera in mezzo al deserto non è proprio il modo migliore per mettere a frutto un’attività economica importante. Possiamo farci un viaggio a Milano per capire dove hanno localizzato la nuova fiera – ha aggiunto -. Prima addirittura stava nel cuore adesso hanno fatto una trasformazione edilizia, una valorizzazione e l’hanno portata a casa in tre anni, quindi se si vuole i tempi dell’urbanistica ci stanno. Ma fare una fiera di Roma in quel deserto, un deserto che sta sprofondando, ci sono 4 capannoni che stanno sprofondando io non so chi ha fatto quella localizzazione ma certo credo che sia un po’ un danno erariale anche quello”.
INVESTIMENTI SPA – Nessuna possibilità di fallimento a causa del provvedimento secondo Berdini:
“Investimenti Spa non fallirà e se fallisce non fallisce per questa controdeduzione, perché sbloccando la situazione finalmente i soci potranno andare dai creditori e dire ‘io ho la cubatura’ e se loro rilanciano con questa cubatura, a mio giudizio, le banche gli faranno i ponti d’oro”.
LA POLEMICA – Il provvedimento, però, non è stato accolto favorevolmente dal mondo economico e, infatti, la Camera di Commercio di Roma ha fatto sapere che valuterà la possibilità di uscire da tutte le partecipate e dalle iniziative in cui collabora con il Comune di Roma perché quest’ultimo ha deciso “non solo di non concertare, ma neanche di informare i soci pubblici ovvero Camera di commercio Roma e Regione Lazio. Non è vero, poi, che Investimenti Spa non abbia mai parlato in questi ultimi anni: ci sono decine di interventi, interviste e articoli in cui i vertici di Investimenti Spa mettono in guardia il Comune sui pericoli della mancata approvazione della delibera sull’ex Fiera. La delibera proposta dall’assessore Berdini e approvata dal Consiglio comunale crea un danno pubblico. Un danno ai soci di Investimenti Spa e un danno ai cittadini romani che si trovano depauperata un’area cittadina che poteva essere valorizzata in maniera migliore”.
Critiche anche da Confesercenti che parla di rischi per il nuovo Polo sulla Portuense, realtà che ospita eventi importanti in grado di smuovere l’economia locale. Proprio per questo l’augurio del presidente Valter Giammaria è che al più presto si superi un momento tanto difficile, che potrebbe mettere in ginocchio le imprese romane.