Due anni fa Tony Drago precipitò da una palazzina e ci fu subito il sospetto che qualcuno l’avesse spinto giù.
Il pubblico ministero Alberto Galanti ha iscritto nel registro degli indagati otto militari nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del caporale Antonino Drago, avvenuta nella caserma “Camillo Sabatini” di via Flaminia.
L’accusa contestata è quella di concorso colposo in istigazione al suicidio o in omicidio volontario. Drago, conosciuto da tutti come Tony, è deceduto la mattina del 6 luglio 2014 in seguito alla caduta da una palazzina della caserma che ospita l’Ottavo Reggimento dei Lancieri di Montebello.
Il corpo fu ritrovato poco dopo le 6 nel piazzale sottostante l’edificio da un ufficiale. Si pensò immediatamente a un suicidio, ma tante cose non tornarono. La madre di Drago ha chiesto anche l’aiuto della trasmissione “Chi l’ha visto?” per fare luce sul caso, sottolineando le strane ferite e i graffi ritrovati sulla schiena del figlio, ritrovato morto però a pancia sotto.
Il militare aveva 25 anni e veniva dalla Sicilia: si era appena laureato in Scienze Criminologiche e dell’Investigazione all’Aquila. Ora bisognerà capire se davvero qualcuno l’abbia fatto precipitare nel vuoto e per quale motivo.