Quello di ieri è il tredicesimo infortunio di Biglia da quando veste la maglia della Lazio. Tanti gli stop causati da problemi muscolari e tante le volte in cui i biancocelesti si sono ritrovati senza il proprio regista, cosa che succederà anche ora visto che in estate non è arrivato un vero e proprio vice Biglia. Si ripiegherà sui giocatori a disposizione, come Cataldi, che Inzaghi vede proprio in cabina di regia.
A preoccupare, dopo aver visto il capitano uscire dallo stadio con le stampelle, sono state le parole dello stesso mister, che nel post partita ha detto che Biglia voleva esserci contro l’Empoli, ma che lo stop dopo appena 8′ lo terrà lontano dal rettangolo di gioco per un po’. Una tegola. Ma il caso è scoppiato, la gestione del giocatore fa discutere e anche tanto perché lo staff medico avrebbe dovuto imporre il “no” o, più semplicemente, Inzaghi avrebbe dovuto evitare un rischio così grande conoscendo la storia dell’argentino.
Biglia ora viene etichettato come un giocatore fragile, ma Enzo Montepaone, il suo agente, non ci sta e chiude la polemica con una dichiarazione breve e molto chiara:
“Fragile? Sì, 110 partite, più il mondiale 2014, più due coppe America in tre anni, in quanti lo hanno fatto?”.
Tutte cose vere, come lo è un’altra: per la fretta, tutt’altro che necessaria, la Lazio perde una delle pedine sue fondamentali.