Da oggi, 4 novembre, nella Centrale Montemartini, apre al pubblico la sala dedicata alle carrozze del treno realizzato nel 1858 per Papa Pio IX, già conservate nel Museo di Roma a Palazzo Braschi. Il treno papale è collocato nella sala delle Caldaie n.2 che diventa così sede espositiva permanente delle vetture. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Ad inaugurare la Sala del Treno di Pio IX, la sindaca di Roma Virginia Raggi insieme all’assessore alla Crescita culturale, Luca Bergamo, e al sovrintendente capitolino ai Beni culturali, Claudio Parisi Presicce.
“Siamo molto orgogliosi di questa attività di recupero attenta, e che unisce reperti e oggetti di due secoli fa all’interno di una struttura di quest’epoca: una centrale in funzione fino a poco tempo fa”, ha detto la Sindaca, che ha proseguito: “Dobbiamo tornare a rendere vive queste aree e spazi e permettere ai cittadini di fruirne, evitando il degrado”.
I tre vagoni che compongono il treno, realizzati da aziende francesi, furono donati a Pio IX, al secolo Giovanni Maria Mastai Ferretti, che compì il viaggio inaugurale il 3 luglio 1859 partendo dalla stazione di Porta Maggiore, allora capolinea delle linee ferroviarie pontificie, alla stazione di Cecchina (Albano).
Il primo vagone, la cosiddetta balconata, serviva come loggia per le benedizioni papali. La seconda vettura è costituita da una Sala del trono con piccolo appartamento annesso, ad uso privato del Pontefice, rivestito di stoffe purpuree. La terza carrozza, riccamente decorata e arredata, è una cappella consacrata nella quale il papa tenne messa durante uno dei suoi viaggi.
Il costo complessivo, compreso il trasporto, fu piuttosto elevato per l’epoca (circa 140 mila franchi). Il treno arrivò a Roma per via d’acqua da Parigi, partendo da Quai d’Orsay, navigando poi lungo la Saona, il Rodano fino a Marsiglia; da lì per mare raggiunse Civitavecchia e infine ancora per via fluviale arrivò a Ripa Grande sul Tevere.
Dopo il 1870, il treno rimase in una rimessa della stazione di Roma Termini fino al 1911, quando fu esposto in una mostra a Castel Sant’Angelo in occasione del cinquantenario del Regno d’Italia e dove rimase in deposito fino al trasferimento, nel 1930, nella prima sede del Museo di Roma in via dei Cerchi. Nel 1951 i vagoni furono trasportati a Palazzo Braschi, attraversando in modo spettacolare le vie della città su un carrello ferroviario a otto ruote, lungo dieci metri.
Nella nuova sala sono esposte anche altre opere: una piastra a rilievo con lo stemma di Pio IX, che venne utilizzata come decorazione frontale anche della locomotiva di questo treno; due preziosi tondi, opere di Jean Léon Gérôme raffiguranti La Vergine con il Bambino e Il Buon Pastore, che decoravano la Cappella; un modellino di treno a vapore, realizzato in legno e metallo dono di una compagnia ferroviaria britannica a papa Gregorio XVI.
La sala espositiva è dotata di tre postazioni multimediali e di un video che illustrano con documenti e foto d’epoca la storia del treno e forniscono una dettagliata descrizione degli interni.