Palermo-Lazio è l’anticipo domenicale della quattordicesima giornata di Serie A e vede sfidarsi due squadre che stanno vivendo due momenti diametralmente opposti: da una parte i padroni di casa, protagonisti in negativo in campionato e che vengono da sei sconfitte consecutive; dall’altra una Lazio lanciatissima nella zona europea della classifica e che vive sulle ali dell’entusiasmo creato dal filotto di risultati positivi ottenuti. C’è già chi pensa al derby, ma Simone Inzaghi nella conferenza tenuta alla vigilia ha spiegato l’importanza di scendere in campo concentrati: la partita più importante è sempre quella da giocare e lui non vuole distrazioni, ma si gode l’affetto dei tifosi, che ieri hanno salutato la squadra all’aeroporto.
Il Palermo, consapevole della forza della Lazio, cerca di essere aggressivo nei primi minuti e si fa vedere in avanti con Nestorovski che per due volte va al tiro, ma senza sorprendere Strakosha. Gli ospiti faticano in fase di costruzione del gioco e nei primi 15′ di gioco subiscono i rosanero, che sembrano aver studiato bene gli avversari in settimana, tanto da impedirgli di ripartire e poter colpire in attacco. Piano piano gli uomini di Inzaghi si svegliano e nel giro di due minuti è Immobile a far venire un brivido al Renzo Barbera con una doppia occasione da gol: prima prova una conclusione dalla distanza che va fuori di un soffio, poi ci riprova con un tiro esploso in area di rigore, ma il suo tentativo non trova fortuna e il pallone si infrange sulla traversa. I padroni di casa cercano di rispondere con Diamanti, ma i suoi due tentativi non creano alcun problema e al 31′ è la squadra biancoceleste a trovare il gol del vantaggio grazie al tiro al volo di Milinkovic che dall’interno dell’area piccola brucia la difesa e il portiere del Palermo e finalizza l’azione iniziata da Felipe Anderson e portata avanti sulla fascia da Basta, autore dell’assist. Poco dopo Immobile potrebbe segnare il raddoppio, ma perde il tempo dell’azione e alla fine il pallone viene ribattuto. Due l’occasioni nel finale, una per parte: nella Lazio è Radu a chiamare in causa Posavec, mentre nel Palermo è Nestoroski a sfiorare il pari.
Alla ripresa De Zerbi opera subito un cambio, toglie Diamanti, apparso nervoso, e inserisce Quaison. La prima occasione del secondo tempo capita sul destro di Parolo che conclude un ottimo contropiede della squadra, ma non basta per festeggiare il gol del raddoppio. Proprio il contropiede sembra essere l’arma in più degli ospiti visto che pochi minuti dopo è Felipe Anderson a partire in velocità e a cercare la conclusione personale, che non impensierisce gli avversari. Il Palermo sale con il passare dei minuti, cerca di proporsi in avanti con più energia e prima crea un pericolo con una combinazione tra Nestoroski e Jajalo, che con il suo tiro non riesce a superare Strakosha, poi si riaffaccia nell’area avversaria grazie al cross di Aleesami che viene deviato prima da Morganella e poi da Chochev, che spedisce il pallone lontano dalla porta. I padroni di casa prendono fiducia, cercano il colpo vincente per il pareggio e la Lazio dal canto suo si limita a contenere la manovra avversaria e a ripartire, quando possibile, in contropiede.