C’era un volta il derby con lo stadio Olimpico pieno, le coreografie e i tifosi pronti a sostenere i propri giocatori nell’arco dei 90′ di gioco. C’era. Oggi, infatti, la realtà è ben diversa e l’affluenza sugli spalti è vertiginosamente calata, un po’ a causa dei prezzi dei biglietti, un po’ – vedi in casa Lazio – a causa dei problemi tra ambiente e società che vanno avanti da anni e un po’ a causa della protesta contro l’installazione delle ormai famose barriere nelle curve, il cuore pulsante del tifo.
Domenica si giocherà la stracittadina e per l’occasione sono attesi circa 35mila spettattori. Un dato che lascia pensare perché in passato Lazio e Roma si sono affrontata davanti a oltre 65mila tifosi, un miraggio oggi.
LE CURVE – L’anno scorso il clima per la stracittadina è stato surreale perché entrambe le tifoserie organizzate decisero di seguire la partita fuori dagli spalti che considerano la propria casa. Quest’anno sarà diverso. La Curva Nord a inizio stagione ha deciso di rientrare – non tutti hanno accolto favorevolmente la notizia – mentre la Sud continua la sua protesta contro le barriere e questo porterà a un altro scenario il prossimo 4 dicembre: la Curva Nord verso il tutto esaurito, pronta a sostenere Biglia & Co. verso una vittoria che manca dalla finale di Coppa Italia del 2013 e targata Lulic, la Curva Sud vuota visto che, come spiegato in un comunicato, “l’appuntamento è presso il Centro Sportivo “Academy Qualcio Roma” in viale dei Romanisti (angolo via Palmiro Togliatti) dove davanti ad un maxischermo tiferemo come se fossimo all’Olimpico. In attesa del risultato del campo una cosa è certa: noi abbiamo già vinto! Chi rinuncia ad un derby per coerenza con i propri principi non perde mai! Avanti Curva Sud, questa battaglia la vinciamo noi! ROMA”.
TUTTI SCONFITTI – La presenza di un massimo di 35mila tifosi non può che essere vista come una sconfitta perché in passato i dati erano ben diversi. Come ha riportato anche Radiosei nella rassegna stampa di ieri, durante l’ultima stagione senza le barriere – 2014-2015 – la Roma registrava 762.819 biglietti venduti, per una media di 40.148, la massima affluenza in serie A. La Lazio, invece, totalizzava 652.551 spettatori, per una media di 34.345. L’anno successivo, il primo con le barriere nei settori, apporta un calo di affluenza impressionante: in casa giallorossa, gli spettatori diventano 668.449, con una media di 35.182; in quella biancoceleste, invece, 399.471, con una media di 21.025. La stagione in corso rivela dati ancora più significativi: la Roma ha totalizzato finora 193.288 biglietti venduti, per una media di 27.613. La Lazio 115.100, per una media di 16.443.
Un calo sempre maggiore che deve richiamare l’attenzione della Lega e delle due società, anche se in casa biancoceleste la frattura tifosi-Lotito è ormai insanabile da troppo tempo per poter pensare a un’inversione di marcia. Lo stesso rientro della Nord, infatti, non è servito a richiamare l’attenzione degli altri, che hanno deciso comunque di non entrare all’Olimpico.
Ora solo una cosa è certa, Lazio e Roma devono abituarsi a tutt’altro clima nelle due sfide stagionali che le vedono a confronto. A portare oltre 60mila spettatori allo stadio non sono loro, ma l’Italia del rugby, che proprio a inizio novembre contro gli All Blacks ha chiamato a raccolta i tifosi, segno che la gente è pronta a entrare se ne vale la pena. Alta classifica, entusiasmo e rivalità non bastano. C’era una volta il derby delle grandi occasioni, ora c’è il derby per pochi.