Mancano 24 ore al fischio d’inizio del derby e Parolo, che veste la maglia della Lazio da tre anni, sa bene il significato della partita in città:
“Sarà un match davvero intenso, una gara aperta a qualsiasi risultato in cui ci sarà senza dubbio da pedalare – ha raccontato nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport -. Due anni fa credo che quel derby fosse più importante, visto che lì ci si giocava il secondo posto. Quello di oggi, invece, arriva troppo presto per poter fare dei paragoni. Resta comunque una partita fondamentale, ma non racchiude altri significati. Certo però che sarebbe bello sorpassarli. Metteremo in campo tutto quello che abbiamo, giocheremo con lo spirito che ci ha contraddistinto fino a oggi, aiutandoci l’un l’altro e continuando con lo stesso ritmo tenuto finora. La Roma è una squadra costruita per vincere lo scudetto, noi dal canto nostro abbiamo dimostrato di poter competere per l’Europa. Ora ci aspettano quattro partite per capire se possiamo diventare grandi. Nessuno se lo aspettava un inizio così”.
NUOVO CORSO – “Stiamo lavorando bene – ha continuato il mediano – c’è un gruppo di giovani che crescono bene. La differenza ora la stanno facendo quelli che entrano durante la partita. Perché si rivelano fattori aggiuntivi: è la forza della squadra. Quando ci sono queste basi si può parlare di ciclo. Siamo agli albori di un ciclo, lo dico: sta iniziando qualcosa con la Lazio. Dovremo essere bravi a restare con i piedi per terra”.
DERBY – “Non firmo per il pari. Siamo nella posizione di classifica in cui c’è la possibilità di dire ‘voglio solo vincere’. Chi può essere decisivo? Dico Immobile. Glielo sto ripetendo sempre, ci basta un gol per vincere. Lui è molto passionale, vive di emozioni e gli auguro di essere determinante domani. La sorpresa? Dico Radu. Se segna e vinciamo il derby siamo finiti nello spogliatoio fino al 2020… Pensa a quanto mi massacra! A loro toglierei Perotti e Dzeko”.