-lanottes’avvicina- è la terza e ultima installazione esposta negli spazi della Sala Santa Rita, nell’ambito della V edizione di Autunno Contemporaneo, dedicato quest’anno al rapporto tra arte, sacro e sacralità. Fabrizio Cicero è quindi l’ultimo dei tre artisti chiamati ad interpretare con ‘installazioni site specific’ il tema del sacro e della sacralità, inteso come memoria originaria e come fondamentale istanza antropologica.
Nella sua opera, esposta dal 2 al 17 dicembre, l’artista siciliano ha ideato un confronto tra architettura sacra monumentale e decorazioni proprie alla tradizione popolare, conservando tutta la visionarietà e la leggerezza della fantasia di un bambino. L’artista ricostruisce attraverso la memoria, tra sogno e incubo, un vissuto dell’infanzia in Sicilia. E come nei suoi precedenti lavori, anche qui compare un riferimento alla mafia come rappresentazione di un’intima forza oscura, che teme solo la luce.
-lanottes’avvicina- è composta da stelle luminarie: le luci delle sette comete composte da lampadine a incandescenza atterrano al suolo, quasi a minare l’integrità fisica e spirituale della struttura barocca della ex chiesa di Santa Rita. Comete, che perpetuano il proprio ruolo di annunciare cambiamenti, catastrofici o salvifici come nella tradizione messianica. Stelle come fari proiettati nell’inconscio, emblema della lotta tra luce e tenebre, del conflitto tra spirito e materia.
-lanottes’avvicina-, a cura di Lori Adragna, si inserisce nel programma di Autunno Contemporaneo, promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale –Dipartimento Attività Culturali – Direzione Organismi Partecipati e Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
L’installazione luminosa è stata prodotta da Andrea Schiavo per H501.