L’obiettivo della proposta è quello di tutelare i cittadini vessati da istituti di credito e società finanziarie.
Non sono poche le banche e le società di recupero crediti che si comportano in maniera aggressiva e persecutoria. Come approfondito dallo Studio Legale Cataldi, c’è una proposta di legge che punta proprio a frenare queste condotte introducendo il reato di “stalking bancario”.
Il testo è stato presentato lo scorso mese di ottobre e ora è all’esame del Parlamento. L’obiettivo è quello di ricomprendere nel reato di stalking come finora è conosciuto anche le persecuzioni degli istituti di credito e delle società finanziarie nei confronti dei cittadini.
Non viene messo in discussione il recupero dei crediti, ma l’insistenza e la mancanza di rispetto, visto che spesso si possono trasformare in atteggiamenti violenti in grado di causare stress psico-fisici e, nei casi più estremi, il suicidio.
L’aggressività è spesso provocata dal fatto che il personale delle aziende che si occupano di queste situazioni non ha un preciso inquadramento professionale. Le situazioni a rischio sono diverse, come ad esempio la telefonata da numeri non visibili, le minacce di azioni legali fin troppo sproporzionate e addirittura l’avviso di mora affisso sulla porta di casa.
Oltre all’introduzione del reato, potrebbero essere creati centri anti-stalking per sostenere psicologicamente le vittime. Il reato in questione è punito dal nostro ordinamento con una pena compresa tra i sei mesi e i quattro anni di reclusione.