Giachetti rivendica il proprio passato politico, gli anni passati a inseguire il proprio ideale e a chi lo accusa di non aver mai lavorato un giorno in vita sua visto che impegnato che la sua esperienza iniziò negli anni Settanta ha risposto con un lungo post pubblicato sul proprio profilo Facebook:
“Ho sempre rivendicato di essere un politico di mestiere. Ho iniziato a fare politica a 16 anni, volantinando gratis, per pura passione. E gratis l’ho fatto per tanto tempo, mantenendomi con il ricavato di quel che mi regalavano, come le sterline di mio nonno, perché ho sempre pensato che la Politica non fosse un gioco, ma un mestiere difficile da imparare, che richiede tempo, esperienza, umiltà”.
INESPERIENZA E CASO ROMA – Per Giachetti non ci si improvvisa politici e la dimostrazione è data dal caos della Capitale guidata dalla sindaca Raggi, esponente del M5S:
“Non ci si improvvisa politici e amministratori. Non in una grande città, almeno. Non in Parlamento. La politica non è giocare a carte, e come va va. Abbiamo delle grandi responsabilità che non si risolvono solo con la buona volontà, con accordi sottobanco con chi da sempre lucra per far sì che tutto rimanga insabbiato nei meandri di un’errata gestione. Non esiste il “ci siamo fidati”. Le scelte vanno fatte con consapevolezza. Con autorevolezza. Non si fa politica e non si amministra una città con Wikipedia. Non si adottano politiche come se fossero autodiagnosi fatte con Google perché non ti fidi dei medici. Parliamo dei cittadini, della loro qualità di vita”.
CAMPIDOGLIO – L’esponente del PD critica apertamente quanto sta avvenendo a Roma e accusa la maggioranza, brava a dire “no” a tutto ciò che riguarda il futuro:
“In sei mesi a Roma si è parlato solo di nomine e poltrone. L’amministrazione, la politica, il futuro, i progetti per questa città sono completamente spariti. Non c’è visione, non ci sono interventi concreti per amministrare la capitale del nostro bel Paese. C’è solo una città che cade a pezzi, che dice no agli investimenti, alla cultura, al turismo che si ritrova senza la legge più importante per gli enti locali: il Bilancio bocciato dall’OREF significa aver portato la città in una palude di incompetenza”.
RAGGI – Avversari in campagna elettorale, lei ha vinto e ora ha il compito di assumersi la responsabilità di Roma:
“Oggi la sindaca Raggi continua a dire ai cittadini romani che va tutto bene. Ecco, forse un po’ di quella tanto sbandierata onestà non farebbe male. È stata votata da oltre 700mila romani per amministrare, per fare. Non si nasconda negli errori del passato. Ora c’è lei al Campidoglio. Ci faccia vedere quel che sa fare. Si prenda la responsabilità delle persone di cui si circonda. Faccia politica. Quella vera e nobile”.