Forse troppe aspettative, forse troppe responsabilità. Cataldi sposa la causa genoana per sei mesi e già oggi è arrivato alla corte di Juric per conoscere il gruppo col quale lavorerà fino a fine stagione. È questa la prima notizia che riguarda il mercato invernale della Lazio e che ha già fatto storcere il naso ai tanti tifosi, anche se c’è chi invece appoggia la decisione presa.
Esaltato dal suo esordio tra i grandi, fascia da capitano al braccio (a sorpresa) in un finale di Lazio-Fiorentina del 2015 che ha rievocato dolci ricordi ai sostenitori, (non vedevano un calciatore del proprio vivaio capitano dai tempi di Nesta), dalla sua consacrazione il percorso è andato in salita e non in discesa. Il momento idilliaco, infatti, è durato troppo poco e lui si è ritrovato ad avere sempre meno spazio prima con Pioli e poi Inzaghi. Si parlava di una sua possibile cessione già in estate, ma alla fine è rimasto, ha provato a ribaltare le gerarchie, a farsi trovare pronto dal mister, ma senza riuscirci perché le chance a sua disposizione sono state poche e allora ecco che la fede biancoceleste e la voglia di essere grandi insieme non basta. Non basta perché con una carriera davanti è meglio cercare continuità, almeno temporaneamente, altrove e tornare con un bagaglio di esperienza in più a casa, a Formello.
Essere il vice Biglia non è cosa facile, soprattutto se nasci in un ruolo ma vieni visto dai tuoi allenatori come riserva del capitano, in cabina di regia. E lui si è adattato, ma a spese dei minuti giocati, fondamentali quando sei un classe 1994 e devi ancora crescere per diventare un giocatore di livello e in grado di assumersi responsabilità in mezzo al campo. E allora si spera che questi mesi lontano da Roma e dalla Lazio possano servili anche a farlo maturare a livello mentale, anche se ora la domanda sorge spontanea: Lotito e Tare lo rimpiazzeranno? Lecito chiederselo dato che la società biancoceleste non è particolarmente conosciuta per i suoi grandi colpi di mercato nella sessione invernale (tra le eccezioni, però, c’è un certo Candreva, ora in forza all’Inter). Ma con questa cessione temporanea Inzaghi dovrà rinunciare a quello che considera il primo sostituto dei tre centrocampisti titolari, dunque, rimpiazzarlo sembrerebbe doveroso. A meno che non si decida di puntare sui soli giocatori a disposizione, creando ovviamente del malcontento tra la gente, ma provando a esaltare giovani come Murgia.
E intanto i tifosi si dividono: da una parte i romantici che non accettano questo prestito e che avrebbero voluto vedere Cataldi più partecipe durante la stagione, dall’altra chi pensa che dargli spazio altrove senza rinunciarvi e riprendendolo a fine stagione possa essere la mossa giusta per farlo maturare e farlo tornare a Roma pronto a lottare per una maglia da titolare. Ma la sua cessione, seppur a titolo temporaneo, fa comunque discutere. Era davvero necessaria?