I giudici hanno confermato la condanna di una donna che aveva rubato del formaggio in un supermercato.
C’è un reato che tante persone trovano esagerato e che non viene considerato grave come altri: si tratta del furto motivato dalla fame e dalla povertà. Spesso si sente parlare di pensionati o gente in difficoltà economica che rubano al supermercato perchè impossibilitati a pagare.
La Corte di Cassazione ha esaminato proprio uno di questi casi, come spiegato dallo Studio Legale Cataldi. I giudici di Piazza Cavour hanno confermato la condannata nei confronti di una donna, accusata di tentato furto aggravato dopo aver rubato del formaggio in un supermercato.
In quella occasione, poi, la donna si giustificò col fatto di essere povera, senza una dimora stabile e spinta a rubare dal bisogno di nutrirsi. Per la Cassazione non è però una giustificazione valida: l’indigenza, infatti, non integra lo stato di necessità, anche perchè le persone povere potrebbero affidarsi agli istituti di assistenza sociale.
In poche parole, la signora non avrebbe dovuto rubare ma rivolgersi alla Caritas o enti simili. Tra l’altro, conta anche l’importo della merce oggetto del furto: in questo caso fu quantificato in 82 euro, una somma su cui non si può sorvolare.