Nuovi elementi rischiano di creare non pochi problemi alla Roma e all’avanzamento del progetto dello Stadio e stavolta è il MiBACT a metterci del suo con l’invio del “procedimento di dichiarazione di interesse culturale” per l’ippodromo di Tor di Valle. Ma la società non sta a guardare e sono stati gli stessi proponenti a rispondere per sottolineare come dal 2014 per quell’area fosse prevista la demolizione. Una serie di documenti da quell’anno al 2017 evidenziano che “la procedura di vincolo culturale dell’Ippodromo, non solo non è mai stata esternata in precedenza ma anzi confligge con le valutazioni e i pareri resi nelle Conferenze di Servizi preliminare e decisoria in merito al progetto, basato sulla demolizione dell’ex Ippodromo e sulla realizzazione al suo posto del Nuovo Stadio”.
TRIBUNE – “Sono identificate da tutti in modo inequivocabile come una struttura precaria e pericolante, in totale abbandono da anni, peraltro dimenticata anche dalla Soprintendenza stessa che non ha mai avviato alcuna azione a tutela per quell’area prima che noi valutassimo lo sviluppo di questo progetto. Nella struttura delle tribune sono, tra l’altro, presenti parti ricoperte di amianto”.
CONTRATTACCO – “Non possiamo esimerci dall’evidenziare come sia infine particolarmente singolare la tempistica di questo parere emesso dalla Soprintendenza e certamente avvieremo ogni possibile azione a tutela del nostro Progetto, di tutti gli investitori e pubblici azionisti della As Roma e naturalmente di tutti i tifosi che in queste ore non comprendono iniziative talmente intempestive da apparire quantomeno ostili”.