I malviventi riescono a risalire ai numeri delle carte di credito o al telefono delle persone da raggirare.
C’è un gesto che praticamente tutti abbiamo fatto almeno una volta, senza prestare troppa attenzione alle possibili conseguenze. Come spiegato dal portale Laleggepertutti.it, ogni giorno ci liberiamo degli scontrini che riceviamo dopo essere entrati in un negozio o locale, ma in questo modo si rischia di compromettere la privacy.
Se gli scontrini e le ricevute non vengono distrutti in maniera attenta, qualcuno potrebbe appropriarsene e riuscire addirittura a clonare i bancomat attraverso i dati che si possono leggere nei pezzi di carta. I codici presenti, infatti, consentono di individuare la banca di appartenenza, il tipo di carta e una parte del codice identificativo.
I rischi principali riguardano il cosiddetto “scontrino parlante” che si rilascia in farmacia, anche perchè è possibile risalire al codice fiscale e poi ad altri dati sensibili. I truffatori, poi, sono molto interessati alle ricevute delle ricariche telefoniche, dato che contengono altre informazioni preziose per i loro raggiri, per non parlare di quelle delle carte fedeltà.
Una truffa che potrebbe essere realizzata è la seguente: il malvivente potrebbe usare il numero di telefono che compare nello scontrino abbandonato per strada, chiamare la persona a cui appartiene e spacciarsi per un operatore della società che emette la carta di credito per informare di anomalie che l’avrebbero bloccata. Bisogna prestare la massima attenzione a queste chiamate e non fornire nessun dato.