Dal 28 febbraio al 5 marzo 2017 al Teatro Trastevere va in scena: “La casta morta” scritto da Adriano Marenco e diretto da Simone Fraschetti, in collaborazione con Patas Arriba Teatro e Istituto Polacco. L’opera nasce come omaggio all’autore de “La classe morta”, Tadeusz Kantor, del quale nel 2015 ricorre il centenario della nascita. Un’opera originale ispirata alla sua concezione dell’arte come libertà, continuo disaccordo e “salvezza”. Quelli che erano i vecchi-bambini de La classe morta sono ora ministri e deputati, l’aula scolastica diviene quella parlamentare. Il potere da una parte, l’arte come “realtà del rango più basso” dell’altra. La storia narra di cinque parlamentari e un commesso che eleggono il presidente fantoccio Neoplasio. A turno lo animano, gli danno voce ma, in Neoplasio, burattino e burattinaio coincidono. Nell’ombra della sua autorità faranno tutto il possibile per mantenere il potere fino alla fine dei giorni. In scena il potere economico, rappresentato da una lavagna-monolite, e quello politico, rappresentato dalla casta, vivono la massima intimità nel momento del bisogno fisiologico. La casta sa di essere morente e ora dovrà trovare il modo di rigenerarsi. I deputati ricercano solo un nuovo tipo di potere, per continuare ad esistere, un potere dall’aspetto umano, che si avvicini alla gente creando nuovi consensi. Mentre la pars destruens dello spettacolo è giocata dai politici, la pars costruens è rappresentata dal mito omerico: in tempo di guerra Kantor aspettava il ritorno di Odisseo alla stazione di Cracovia, l’eroe doveva tornare a casa, sconfiggere i Proci usurpatori e ristabilire il buon governo. La casta è un branco che monta la guardia, difende, aggredisce e sbrana. E’ un sistema di stratificazione gerarchica della società con al vertice un Presidente e a seguito ministri e parlamentari. Nel fondo i cittadini. La casta parla di sé non si pente di nulla ma a volte il Mito torna nella storia in forma di sogno, di rievocazione disturbante. I vecchi insegnanti-personaggi mitologici appaiono ai cattivi scolari, li terrorizzano, li puniscono. Ma il Mito è un racconto e non può cambiare la realtà. La casta continuerà a segnare la storia, a salvaguardarsi, a rigenerarsi.
Luogo: Teatro Trastevere, via Jacopa de Settesoli 3, Roma.
Orari: dal martedì al sabato ore 21. Domenica ore 17:30
