Vittorio Sgarbi nelle scorse settimane ha attaccato il progetto dello Stadio della Roma e il capitano della squadra giallorossa, da lui ha definito “cretino e ignorante” lo scorso febbraio. Ieri, ai microfoni di Radiosei, durante la trasmissione “La Voce della Nord”, è tornato a parlare dell’impianto e del numero 10:
“Il Rinascimento è l’idea di una Nazione che si rispecchia dal suo momento più ad alto ed in base a quello lavora. Il Rinascimento, intanto, era un periodo storico in cui non c’era Totti affiliato all’Urbanistica. La mentalità di alcuni romani è talmente contro Roma che si identificano in lui e non con Giulio Cesare.
LO STADIO – “Fare uno stadio non vuol dire far speculare un architetto incapace o il padrone della Roma che è quello che ci mette i soldi per motivi di profitto. Un calciatore che viene chiamato come strumento urbanistico a fare gli interessi di privati è normale che da me venga criticato. Non si può toccare Totti, ma anche un bambino capirebbe che è più importante difendere la città di Roma. Ma questi che c…. vogliono da me. Se lo stadio diventa un luogo comune per speculare, io non capisco perché si debba dare ragione a Totti se non per fanatismo. Hanno rotto il c….”.
