09/03/2017 – A 35 anni da suo primo allestimento, grazie alla regia di Carlo Cerciello, torna in scena al Piccolo Teatro Eliseo (via Nazionale, 183), “Scannasurice”. Il testo è stato scritto e interpretato nell’82 da Enzo Moscato, e ne ha segnato il suo debutto.
Il titolo dello spettacolo, Scannasurice, letteralmente scanna topi, fa riferimento ad un vecchio fondaco partenopeo. L’azione narrata, ambientata dopo il terremoto del 1980, si sviluppa in una di queste squallide stamberghe, occupata da un travestito e studenti di provincia. Scannasurice è anche il nome del protagonista, un travestito dei Quartieri Spagnoli, che fa la vita. La baracca in cui vive, è piena di cianfrusaglie e immondizia e parla con i topi con cui ha un rapporto di amore-odio.
Lo spettacolo è caratterizzato dalla parola. Tutto ruota attorno alla lingua napoletana lirica e suggestiva, il protagonista si lascia andare ad imprecazioni esilaranti, filastrocche popolari e antiche memorie in un’alternanza di ritmi e di sonorità rendendo profondamente affascinante
Scannasurice è la discesa agli “inferi” del protagonista, in compagnia dei topi, metafora dei napoletani stessi. Tra spazzatura e oggetti simbolo della sua condizione, Scannasurice, interpretato da Imma Villa, è alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della sua quotidianità terremotata. I travestiti di Enzo Moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche. “E’ per questo che ho deciso di farlo interpretare a un’attrice, naturalmente, oltre l’identità sessuale, rendendone evidenti l’ambiguità e l’eccesso” – spiega il regista – “Una volta smontata la sua appariscente identità, indosserà la solitudine e la fatiscenza stessa del tugurio dove vive. Sarà cieca Cassandra, angelo scacciato dal Paradiso, sarà maga, sarà icona grottesca e disperata, ma sempre poetica”.
Il costo del biglietto per assistere allo spettacolo è di 21 euro.