Con una nota del 6 aprile 2017 la Regione Lazio, richiamando gli effetti delle sentenze del Consiglio di Stato in ordine alla interdittiva antimafia a carico del Consorzio Co.La.Ri, ha invitato Roma Capitale a valutare l’adozione di ogni provvedimento utile a prevenire la situazione di particolare criticità, rilevata da Arpalazio, che rischia di produrre effetti sull’utilizzo degli impianti Tmb Malagrotta 1 e Malagrotta 2. Dando seguito a tale invito, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza che impone al consorzio Co.La.Ri di assicurare la piena operatività dei due impianti, che dovranno ricevere la quantità di rifiuti conferita da Ama nelle strutture fino alla loro massima capacità.
Gli effetti del provvedimento si limiteranno al tempo strettamente necessario a individuare diverse e adeguate soluzioni da parte degli enti competenti e, in ogni caso, non potranno superare i 180 giorni. Il provvedimento si rende necessario perché, nonostante l’informativa antimafia impedisca ad aziende a controllo pubblico ogni tipo di rapporto commerciale con aziende interdette, l’utilizzo degli impianti Tmb di proprietà del consorzio Co.La.Ri. è ritenuto essenziale per evitare situazioni di pregiudizio ambientale o alla salute pubblica.
Ama, il 6 aprile, ha infatti comunicato tramite una nota che il riempimento delle fosse ha generato una situazione di criticità presso gli impianti dell’azienda nonostante Co.La.Ri avesse incrementato, almeno temporaneamente, la quantità di rifiuti indifferenziati trattati nei propri impianti di Malagrotta, portandoli ad un quantitativo medio giornaliero (considerate entrambe le strutture) pari a circa mille tonnellate.
L’ordinanza è stata adottata sulla base della pianificazione regionale vigente in materia di rifiuti che include i due impianti Tmb Malagrotta 1 e Malagrotta 2 con una funzione di consistente rilevanza all’interno del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani.