Al Lucca Comics è stato presentato ‘Never ending man’, il documentario dedicato al genio dell’animazione Hayao Miyazaki, che sarà in sala solo per un giorno: il 14 novembre.
Distribuito da Nexo Digital e Dynit, il documentario mostra le emozioni inconciliabili del fumettista e regista Hayao Miyazaki, che non può smettere di lavorare nonostante sia anziano e non ce la faccia più. Quando è nel bel mezzo di un film diventa ossessivo e insoddisfatto.
Grazie al lavoro del regista Kaku Arakawa, possiamo entrare nei pensieri più intimi di Miyazaki. Attraverso i monologhi con se stesso, cogliamo frasi di un certo spessore proferite da un uomo anziano, consapevole dell’affievolirsi delle sue forze ma comunque lucido e deciso sul proprio lavoro.
La scena si apre con Miyazaki che contempla il vuoto e il silenzio, ricordando i suoi precedenti annunci di ritiro dalle scene. Il regista riporta quello del 2013, dopo l’uscita di “Si alza il vento“; Miyazaki precisa che questa è la volta definitiva, si ritira e fa sul serio.
Lo vediamo lavorare sull’animazione insieme ad un gruppo di giovani al computer: partecipe, eccitato ed ottimista del lavoro che sta svolgendo. Purtroppo è solo un momento, per Miyazaki il lavoro torna ad essere un’ossessione.
Il documentario “Never Ending Man: Hayao Miyazaki” va oltre il suo protagonista, è una discesa nell’animo umano, riporta sullo schermo la potenza e la debolezza di un uomo nella sua vita quotidiana. Nel film è presente anche il produttore Toshio Suzuki, a lui il compito di pronunciare una delle frasi chiave del film: Miyazaki vorrebbe incontrare una copia giovane di se stesso.
Nel corso del film Miyazaki confessa di aver trovato un libro che lo ha molto impressionato facendogli cambiare la visione della sua vita. Non è citato testualmente ma probabilente si riferisce a tratti “Qual è il tuo modo di vivere?“, romanzo del 1937 scritto da Genzaburo. Miyazaki ha annunciato che questo libro sarà fonte di ispirazione per il suo nuovo lungometraggio, in uscita tra tre o quattro anni. A questa frase commenta: “Chissà se sarò ancora vivo quando sarà finito”.