Il treno è sporco e in cattive condizioni igieniche. La denuncia di un giovane pendolare, che ha trovato ragione al termine di una sentenza del Giudice di Pace di Roma, riconoscendogli un equo risarcimento.
La storia di un giovane studente che quasi tutti i giorni ha viaggiato sulla tratta ferroviaria da Spoleto all’Università di Roma Tre. Il giovane ha sistematicamente immortalato le precarie condizioni dei vagoni, scattando foto con il suo smartphone.
Il magistrato ha riconosciuto all’utente l’esistenza del danno non patrimoniale, derivante da inadempimento contrattuale della compagnia dei treni. Il vettore è sempre tenuto a garantire condizioni accettabili per il trasporto dei propri passeggeri, dovendo rispettare il diritto alla salute imposto dalla Costituzione.
L’indennizzo riconosiuto in via equitativa dal Giudice di pace di Roma, ammonta a mille euro. Per ottenere il risarcimento bisogna documentare tramite un certificato medico le conseguenze negative sulla salute del passeggero, come ad esempio i servizi igienici non funzionanti, i sedili sporchi e causa di contagi di vario tipo.
Quindi non devono essere lesi i diritti fondamentali della persona, cioè il diritto alla salute, alla personalità e all’intangibilità della dignità dei cittadini.
Il biglietto del treno che acquistiamo corrisponde ad un contratto concluso, quindi la compagnia di trasporto si impegna a garantire la prestazione venduta secondo correttezza e rispettando gli standard qualitativi e i diritti dell’utenza sanciti dalla Costituzione.
Per quanto riguarda il giusto risarcimento al danno, non c’è una cifra fissata. Esiste un “quantificazione in via equitativa”, significa che il danno viene quantificato e sarà decisione del giudice valutare il giusto risarcimento.
Roma, 24 Aprile.