“La Corea del Nord è uno stato reietto”, questo è il pensiero principe del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in visita a Seul in occasione dell’82esimo anniversario della fondazione delle Forze armate. Nel suo discorso sono sempre più vive le preoccupazioni per una guerra nucleare. Preoccupazioni che crescono anche in Cina e in Giappone, anche l’Onu continua a denunciare le precarie condizioni di vita della popolazione della Nord Corea. Nel nostro occidente invece non sembriamo molto colpiti, le notizie giungono in sordina e non acquisiscono neanche molta importanza. Nello strano mondo del web, fa più notizia un eventuale selfie di Obama, che un suo discorso sulle preoccupazioni per un eventuale minaccia nucleare. Da sottolineare che in Germania, Angela Merkel ha colto la situazione e nelle scorse settimane aveva lanciato un appello: “Pyonyang rinunci al nucleare”.
L’America di Barack Obama sembra la più attenta al problema: “La Corea del Nord è uno Stato reietto la cui frontiera fortemente militarizzata con la Corea del Sud segna il confine della liberta”, poi il confronto con la Corea del Sud: “Ciò che definisce la differenza tra i due paesi è una frattura tra una democrazia che crede e uno Stato reietto che lascerebbe alla fame il suo popolo piuttosto che alimentarne le speranze e i sogni”. Il presidente americano ha confermato le preoccupazioni di molte persone: “La guerra nucleare può scoppiare nella penisola in ogni momento”. A fargli eco è la presidente sudcoreana Park Geun-hye: “La Corea del Nord è pronta in tutto e per tutto a effettuare il test nucleare. Siamo sicuri che lo possono fare in ogni momento”.
Obama ha poi concluso il discorso: “La situazione della Corea del Nord è preoccupante, non solo perché minacciano un alleato, ma anche perché costituiscono una minaccia per gli Stati Uniti. Hanno sviluppato missili e hanno sviluppato il nucleare – poi uno sguardo al futuro – continuiamo a premere sulla Corea del Nord perché cambi approccio, perché capisca che le minacce non portano a nulla”. Infine il capitolo Cina: “In questo scenario, è incoraggiante che la Cina stia cominciando a riconoscere che la Corea del Nord sia non solo un fastidio, ma anche un problema significativo per la propria sicurezza, una minaccia significativa“.
Roma, 26 aprile