Che oggi per Roma ci fossero, oltre a pellegrini e turisti, anche capi di stato, 24 per l’esattezza, era scontato, ma la presenza di Robert Mugabe, il 90 enne presidente dello Zimbabwe ha suscitato scalpore. Questo perché il presidente del “Regno del Terrore” non potrebbe entrare nei territori della Comunità Europea, ma, grazie ai Patti Lateranensi, lo Stato Italiano non può impedire il passaggio di chi si vuole recare in Vaticano. Fatta la legge trovato l’inganno, e Mugabe è a Roma ed ha assistito alla santificazione di Giovanni Paolo XXIII e Giovanni Paolo II.
Arrivato nella Capitale sabato mattina, ha parcheggiato il suo aereo nella zona di carico e scarico dell’aeroporto di Fiumicino, lontano dal Terminal centrale e soprattutto lontano da giornalisti e fotografi. La presidenza di Mugabe, iniziata il 31 dicembre del 1987, è stata definita un “Regno del Terrore” per le persecuzioni inflitte agli avversari politici e alle minoranze, i bianchi e gli Ndebele, una delle due etnie principali dello Zimbawe. Anche se alcuni giorni fa si è tagliato lo stipendio per far fronte alla grave crisi che si è abbattuta sul suo Paese, non si possono dimenticare gli espropri forzati di beni e terreni, i brogli elettorali e l’utilizzo degli aiuti internazionali, prettamente a scopo personale.
Roma, 27 aprile