Una brutta Roma cede in casa del Catania per 4-1 e regala lo scudetto alla Juventus in maniera matematica. Ai bianconeri domani sera bastava un pareggio per laurearsi per la terza volta consecutiva campioni, ma ci pensano i giallorossi con una prova pessima a farli festeggiare in anticipo. Squadra molle, lenta, mentre i padroni di casa, alla ricerca di una salvezza disperata, tirano fuori carattere e, grazie anche all’aiuto di un arbitraggio non particolarmente duro di Banti, riescono nell’impresa. Avanti due volte con Izco, subiscono la rete di Totti, ma nella ripresa dilagano con Bergessio e Barrientos. Roma che si ferma a nove vittorie consecutive, sconfitta più larga in stagione e tabù etneo ancora rimasto intatto.
Etnei in crisi e senza Lodi, Garcia in difesa si affida a Romagnoli e Castan, mentre davanti accanto a Totti Florenzi e Ljajic. Prima parte con i padroni di casa che provano a mettere pressione ai giallorossi ma senza successo, poi gli uomini di Garcia riescono ad avanzare e a prendere in mano le redini del gioco. La prima vera azione pericolosa arriva al 18’, quando dopo un bel triangolo al limite tra Florenzi e Pjanic, l’esterno di destro prova ad incrociare ma è bravo Frison a bloccare a terra. Il Catania però prova una reazione d’orgoglio e al 35’ va a segno: contropiede dei padroni di casa, al limite colpo di tacco per l’accorrente Izco che di prima con il sinistro beffa sul primo palo il portiere giallorosso De Sanctis, che accenna ad andare sul lato sbagliato. Totti e compagni provano a reagire ma manca la velocità giusta e al 34’ arriva il raddoppio degli etnei: errore di Taddei, contropiede perfetto con cross dalla sinistra per Izco, che in area al volo insacca. Garcia va su tutte le furie ma due minuti dopo può sorridere almeno per la rete di Totti che accorcia le distanze: cross dalla trequarti di De Rossi che trova Florenzi (lievemente in fuorigioco) che di testa serve al centro dell’area il capitano, che lascia rimbalzare la palla e scarica il destro in rete. Il tecnico francese toglie Taddei e inserisce Gervinho per dare una scossa ai suoi. E l’ivoriano ha la palla giusta allo scadere su assist al bacio di Totti, ma Frison non cade nell’errore, rimane in piede e salva con la spalla il tocco sotto dell’attaccante.
Nella ripresa però per i giallorossi è buio pesto e lo si capisce da subito. Al 6’ è Bergessio ad incrociare il sinistro mandando a lato, ma è al 10’ che la gara si chiude: tiro di Leto dal limite, De Sanctis fa il miracolo ma sulla respinta è Bergessio a mettere dentro per il 3-1. Garcia cambia ancora inserendo Benatia (problemi per Castan) e Bastos, ma i padroni di casa sono sempre i primi a giungere sulla palla, anche in maniera dura. Banti però chiude più di un occhio sui padroni di casa e al 15’ per poco non scatta la rissa per una serie di colpi di Rinaudo. Al 21’ fiammata della Roma con Bastos, che dal limite fa partire un sinistro che Frison manda in angolo. E al 34’ arriva anche il 4-1 dei padroni di casa: Barrientos dal limite controlla e lascia partire un sinistro imparabile dopo un velo di Bergessio. Partita chiusa definitivamente, ma c’è tempo per vedere un rigore non dato a Bastos (trattenuta di Biraghi) e una buona respinta nel finale da pochi passi di De Sanctis su Bergessio. Sconfitta pesantema meritata. Ora rimane solo da fare uno sgambetto in casa ai neo-campioni d’Italia.
Roma, 4 maggio