Per ogni dieci passeggeri che viaggia sui mezzi pubblici capitolini, ce ne sono almeno due che non pagano il biglietto. La rete è piena di video che denunciano sistemi, più o meno ortodossi, per evitare i tornelli delle stazioni della metropolitane o semplicemente “sgattaiolare” fuori dall’autobus prima che i controllori (quei pochi che riescono a svolgere il proprio servizio) salgano sul mezzo e procedano ai controlli.
Il buco dei portoghesi alle casse della municipalizzata per la mobilità nella Capitale, corrisponde circa al 30 per cento del deficit di esercizio inserito nel progetto di bilancio dell’azienda di Tpl, maturato soprattutto a causa degli interessi sui debiti della società. Secondo quanto riporta il Messaggero, tuttavia, è bastato rimettere mano ai tornelli, ed ai controlli relativi ai medesimi, negli ultimi mesi, per recuperare un buon flusso di contante pronto a dare sollievo alle casse aziendali.
Secondo Il Messaggero 161mila validazioni in più al giorno nel periodo febbraio-aprile 2014 (+25%). Tutto ciò inserito comunque nell’ottica di aumentare il numero dei controllori, dotandoli anche di strumenti tecnologici di ultima generazione per supportali nel gravoso compito. L’obiettivo è ridurre al minimo, se non azzerare il numero degli evasori del ticket, che oggi si aggirerebbe su una percentuale pari al 15-20 per cento dei passeggeri complessivi.
Roma, 11 maggio