Pianerottoli blindati con grate d’acciaio, ricetrasmittenti per comunicare in anticipo l’arrivo delle autorità e un clima che ricorda quello di Scampia a Napoli, questo è San Basilio, quartiere del municipio Tiburtino, da anni conosciuto come centro nevralgico di spaccio della capitale. Il meccanismo è studiato nei minimi dettagli, i pusher controllano i compratori prima dell’acquisto per evitare di trovarsi di fronte un poliziotto in borghese, passato il check point si è liberi di comprare qualunque tipo di sostanza stupefacente senza alcun limite. Intorno alle case popolari, dove vivono blindate le famiglie che gestiscono il traffico di droga del quartiere, si trovano le vedette, molto spesso minorenni, che hanno il compito di avvertire i loro capi all’arrivo delle forze dell’ordine.
Secondo le indagini svolte in precedenza, la droga arriverebbe direttamente da Napoli e sarebbero decine i chili smerciati ogni mese a Roma. “Per organizzare una piazza di spaccio così come accade a San Basilio – spiega uno degli inquirenti – è necessario l’intervento di pregiudicati di spessore che riescono ad imporre le loro regole e riescono a fare rispettare i loro ordini. Ed è necessario anche creare un clima di omertà”. Le case popolari sono ormai diventate dei veri e propri fortini dove lo spaccio avviene 24 su 24 in un contesto dove regna omertà e paura. In occasione dell’arresto delle 5 vedette avvenuto ieri, i Carabinieri hanno dovuto affrontare la rabbia e la disperazione delle famiglie che hanno cercato in tutti i modi di evitare la cattura. L’operazione ha portato inoltre al sequestro di un’ingente quantitativo di sostanze stupefacenti. Nel frattempo le indagini proseguono per arrivare alla cattura dei boss che gestiscono l’intera organizzazione.
Roma, 29 maggio