Rubati oltre 57 km di rame, coinvolti 1.900 punti luce, danni per 1 mln e 930 mila euro nel 2013. E’ questo il risultato del dossier presentato dall’Acea sui furti dell’oro rosso. I Municipi più colpiti quelli più periferici con il triste primato del Municipio IV, seguito dal VI, dal XV, dal IX, dal X e dall’XI. Il Municipio meno colpito è invece ad oggi il XIII.
A partire all’attacco è Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio: “Il Rapporto sulla situazione furti dei cavi di alimentazione degli impianti di Roma Capitale redatto da Acea è preoccupante e conferma quanto da tempo andavamo denunciando. Anche se ancora sono numerosi i quadranti al buio e divenuti di conseguenza insicuri, la novità è che l’azienda ha già iniziato un percorso di ripristino e per prevenire tali illegalità è corsa ai riparti per tutelare il proprio patrimonio e quello dei contribuenti romani, nonché il diritto a un servizio degno per i cittadini di Roma”.
“A dire il vero nel rapporto, per la prima volta, Acea Illuminazione Pubblica fa riferimento ad alcuni interventi di natura sperimentale al fine di contrastare il fenomeno che vanno dall’installazione di cavi in alluminio ramato, non ricercato rispetto al rame, alla cementificazione dei chiusini e all’attivazione di una polizza assicurativa per il risarcimento dei furti. Gli interventi prospettati, tra l’altro, sono da considerarsi necessari non solo per il proliferare del fenomeno ma anche per le modalità di azione dei ladri di rame. Già da alcune settimane riceviamo infatti testimonianze su finti operai vestiti con giubbottini retroriflettenti che operano al furto di metalli alla luce del sole, tagliando il cavo, legandolo al furgone e tirandolo con se”.
Roma, 29 maggio