Di seguito, l’intervento dell’assessore Rita Cutini alla Tavola Rotonda sul Welfare, in occasione del Centenario del Santa Maria della Pietà. “Presa in carico della persona, integrazione socio-sanitaria e contrasto alla povertà”, questi i cardini nel suo intervento sul welfare.
“Una vera integrazione sociosanitaria e una maggiore centralizzazione sulla progettazione individuale sono le direzioni verso le quali il mio Assessorato vuole spingere la legge regionale 328 sui servizi sociosanitari”. Lo dichiara l’assessore al Sostegno Sociale e Sussidiarietà di Roma Capitale, Rita Cutini, intervenendo alla Tavola Rotonda, “Welfare, salute e inclusioni”, in occasione del Centenario del Santa Maria della Pietà. Presenti Erica Battaglia, presidente della Commissione capitolina Politiche Sociali, Barbara Funari, assessore Politiche Sociali XIV Municipio, Mauro Goletti, direttore sanitario Asl Rm E, Maria Rosaria Romagnuolo della Asl Rm E, Riccardo Agostini della Regione Lazio e alcuni rappresentanti delle cooperative sociali e delle associazioni.
“In particolare – ha aggiunto Cutini – abbiamo focalizzato i nostri interventi su tre tematiche: centralità della presa in carico della persona, integrazione socio-sanitaria, contrasto alla povertà. E’ l’ottica con cui guardare in modo nuovo sia alla domiciliarità che alla residenzialità, che vanno inquadrate in percorsi essenziali di inclusione e di presa in carico personalizzati. Basta con la logica prestazionale, frammentata e riparativa. Occorre un approccio sistemico che assicuri risposte appropriate e personalizzate. Ogni cambiamento di paradigma su come si pensa ai servizi sociali, inoltre, – continua l’assessore- deve essere accompagnato da una piccola rivoluzione culturale. Per questo dobbiamo superare la logica dell’emergenza, delle scelte spinte dalle urgenze politiche o meno. Le persone che in questi mesi abbiamo incontrato non ci hanno mai chiesto di fare in fretta, ma di fare bene. Ed è con questo spirito che dobbiamo affrontare i grandi cambiamenti che ci aspettano, per garantire alle persone più fragili una riforma del sistema sociosanitario che sopravviva nel tempo. Per farlo – conclude Cutini – servono le risorse adeguate, al momento come sottolineato anche dall’Istat, diminuite nei Comuni a fronte di un impoverimento complessivo a causa della crisi, perché investire sul sociale significa investire sulla vita dei cittadini a Roma come in ogni altra città”.
Roma, 1 giugno