Dave Kerpen e Caroline Fisher, residenti a Brooklyn, l’8 luglio del 2006 convolarono a nozze nello stadio KeySpan di New York, davanti a 7.000 spettatori, inclusi i 500 invitati, con soli 20mila dollari. Fu l’inizio del fenomeno dei matrimoni sponsorizzati. Da allora però ne è passato di tempo e l’evoluzione è stata netta. Il passaggio in Europa, dalla Francia all’Inghilterra, ha cambiato radicalmente il modo di creare un matrimonio ad hoc fuori dalla normalità.
In Italia, patria delle tradizioni, resiste il classico ma, complice la crisi economica, gli spiragli per i matrimoni sponsorizzati sono presenti. Nel 2011 la prima coppia sponsorizzate italiana, Elisa Di Cristofano e Walt Zecca, residenti a Mediglia (Milano), capaci di spendere poco ma di riuscire a realizzare il giorno comunque perfetto. E anche nella Capitale gli esempi non sono pochi, come quello di Samantha D’Angelo e Andrea Pulzella, 26 anni lei, studentessa in Infermeria e un lavoro da assistente domiciliare, 31 lui, nell’Esercito da 4 anni. Amore dal 2005 e il prossimo venerdì, 13 giugno, ai Castelli il coronamento di un sogno inseguito a lungo, nonostante le difficoltà. “Abbiamo subito pensato ad un matrimonio di tipo tradizionale – ci raccontano – ma poi illuminante fu un servizio di un telegiornale sul fenomeno del matrimonio sponsorizzato. E quella che era stata prima una battuta, in breve tempo si è trasformata in realtà”. Il primo passo è stato la creazione di un blog, circa un anno prima della data prescelta, per parlare del proprio progetto. Poi la caccia agli sponsor è partita grazie alla pubblicità sui social ma soprattutto con contatti sul territorio: “All’inizio ci sono arrivate una valanga di mail di offerte, tante proposte ma spesso poca sostanza, tante porte in faccia e commenti come ‘Ma perché vi sposate? Non vi conviene’. Di tutto di più, tanti pregiudizi, ma alla fine sono stati diversi ad accettare l’idea e ora possiamo dire che ormai è quasi tutto pronto”. Location ok, vestiti pure, così come l’animazione, i fotografi, i dolci, le partecipazioni (create da alcune studentesse di grafica), persino la wedding planner, con un risparmio che in molti casi si avvicina anche al 60%. Ma l’occasione è ghiotta soprattutto per le aziende: “Perché con questa crisi i guadagni calano. L’alternativa in molti casi è la chiusura e allora perché non supportare anche iniziative simili?”.
Secondo Adoc, in media le nozze possono raggiungere anche i 28mila euro. Ma se le finanze latitano, perché non esplorare altre vie: “I nostri genitori l’hanno presa bene, hanno avuto informazioni e alla fine si sono rassicurati. Dispiaciuti perché non potevano darci una mano in tutto e per tutto, ma alla fine la cosa più importante, ossia la casa, c’è”. Felicità e ansia, ma anche rabbia per una situazione generale che costringe a queste formule, cosa prima inimmaginabile. Ma guai a perdere la speranza: “Due anni fa tutto questo era quasi impensabile, ma ora il nostro sogno si è realizzato. Sembra di essere tornati ai tempi del secondo Dopoguerra. La politica? E’ lontana, ma la sentiamo tutti davvero poco concreta e vicina alle esigenze reali, soprattutto i giovani. Credere nel futuro? Certo, ma dobbiamo cambiare la mentalità comune, iniziare a ragionare in modo diverso, non aspettare che le cose cambino dall’alto o da sole”.
A confermare il trend i aumento dei matrimoni sponsorizzati a Roma e nel Lazio anche Roberto Sangalli di Nozzesponsor, che opera soprattutto in Lombardia ma che con il suo sito ha visto aumentare i contatti anche dalla Capitale: “C’è stata un’impennata di questo tipo di matrimonio con la crisi negli ultimi due anni. Il percorso comunque è arduo, perché non è facile trovare sponsor, molte aziende non sono disponibili, ma il numero dei servizi che si propongono in tutta Italia è in aumento, il trend è decisamente positivo. Il risparmio varia. Ci sono servizi più disponibili a sconti e regali, perché non hanno grandi costi, vedi parrucchiera, truccatrice, partecipazioni, riso, sono servizi che hanno spese contenute. Invece il fiorista e soprattutto il banqueting, che è il più difficile da farsi sponsorizzare perché ha dei costi di cibi e di personale, lì è difficile avere grossi sconti. Affitto delle location e banqueting sono quelle più difficili da ottenere gratis o con forti sconti, mentre il resto, anche gli abiti, possono portare a risparmi importanti, sia totali ma anche oltre il 50%. Per esempio il fotografo il suo costo è il tempo del servizio, non tanto il materiale. Sì, c’è lo sviluppo, ma non ha costo così alto come il cibo”.
Insomma, niente paura: la crisi non può fermare l’amore!
Roma, 9 giugno
Matrimonio in tempi di crisi, i consigli per risparmiare - NewsGO | NewsGO
9 Giugno 2014 @ 14:30
[…] Il caso di Samantha D’Angelo e Andrea Pulzella, i due giovani dei Castelli che il prossimo 13 giugno convoleranno a nozze grazie alla formula del matrimonio sponsorizzato, non è l’unico in Italia e nel Lazio. Tanti i vantaggi, soprattutto ora che la crisi economica attanaglia le famiglie. Di sicuro il mercato dei matrimoni è forte: secondo gli ultimi dati di Federconsumatori, si parla di un giro d’affari annuo da circa 10 miliardi di euro, di cui il 40% è dedicato al ricevimento. Gli aumenti si aggirano sul 4%, così come la voglia di spendere delle coppie, che però almeno dal 2013 sembrano aver dato una bella stretta al carovita. “Dallo studio, effettuato considerando un ‘matrimonio tradizionale’, che prevede circa 100 invitati, emerge che, complessivamente, sposarsi oggi costa da circa 34.971 Euro a 58.476 Euro – continua Federconsumatori – Un aumento contenuto, ma si tratta comunque di costi considerevoli, addirittura proibitivi per molte famiglie che sono costrette a chiedere un prestito per le spese del matrimonio”. E sottolinea: “Sicuramente più economico rispetto a quello tradizionale è il matrimonio ‘low cost’. Ma, anche scegliendo questa modalità, la spesa è sempre elevata: oltre 12.000 Euro (il 65% in meno del matrimonio tradizionale)”. […]