Quando la metro è controllata dalle guardie giurate o satura di altri borseggiatori, il fenomeno dei pickpockets a Roma si sposta dalle vetture della Linea B ai Fori Imperiali.
Complice qualche minuto di quiete dai grossi flussi turistici ho avuto modo di assistere al fenomeno del borseggio di gruppo e pianificato. Non più di quattro ragazzine, neanche minorenni, puntano le vittime lungo il marciapiede che conduce all’area dove si stanno svolgendo dei lavori per la Metro C, presso i Fori Imperiali.
I due evidentemente stanchi neanche si accorgono di quanto avviene alle loro spalle. Indossano dei grossi zaini che sembrano prospettare un buon bottino.
Il gruppetto delle borseggiatrici dapprima li segue tenendosi a distanza, poi li raggiungono così da non essere più di quattro o cinque passi da loro. In tre aprono delle mappe e si sistemano alle spalle dei due in modo da lasciare campo libero alla terza che, protetta dal piccolo improvvisato separè creato all’uopo, è libera di “sondare” il contenuto delle tasche degli zaini che sono più a portata di mano.
I due turisti non si accorgono di nulla. Le tre ripiegano le mappe, l’esploratrice consegna qualcosa. Mentre i “borseggiati” proseguono verso l’ingresso del Colosseo.
Mi allontano anche io, giunto all’altezza della statua di Cesare avverto un volontario dell’Associazione Carabinieri, mentre le quattro si sono “infilate” in una numerosa comitiva di stranieri che si dirige verso Piazza Venezia. Il volontario, accoglie l’invito, attraversa la strada.
Chissà se il deterrente ha funzionato.
Roma, 12 giugno