Roma, 12 luglio 2014 – Cesare Battisti è stato un patriota, un giornalista e un politico socialista, nacque a Trento il 4 febbraio 1875, quando la città era ancora sotto l’impero austro-ungarico,
Nel 1900 inizia ad occuparsi di politica sostenendo la causa socialista, fonda il giornale Il Popolo, riuscendo nel 1911 a farsi eleggere deputato all’interno del parlamento di Vienna.
Quando scoppiò la Grande Guerra, Cesare Battisti diventò un interventista, schierandosi a favore di Trento e Trieste italiane.
Si trasferì dunque in Italia per arruolandosi volontario per la Guerra. Diventato tenente, nel 1916 fu alla guida di una Compagnia facente parte del Battaglione Vicenza, secondo gli ordinò si lanciò nell’occupazione di Monte Come di Vallarsa, dove c’erano già i nemici austro-ungarici. Qui fu catturato, e l’11 luglio fu incatenato e trasportato su un carretto verso la gogna, durante il tragitto fu bersaglio di umiliazioni, sputi e insulti.
Il 12 luglio, insieme al sottotenente Fabio Filzi, furono entrambi condotti davanti al tribunale militare al Castello del Buonconsiglio. Cesare Battisti fu condannato come traditore, lui e Filzi vennero impiccati nella Fossa della Cervara, dietro al castello.
Se per gli austriaci Cesare Battisti fu un traditore, per gli italiani fu invece un vero patriota, neanche dopo la forca rinnegò i suoi ideali irredentisti, prima di morire urlò in faccia al boia “Viva Trento italiana! Viva l’Italia!”
