Roma, 13 luglio 2014 – Newsgo ha avuto il piacere di intervistare Diego Barillaro, proprietario del Blue Pub, rocker, chitarrista e presidente dell’associazione commercianti di Fonte Nuova, in merito al grande successo dell’ultima notte bianca, di cui è stato fra i principali organizzatori.
La prima domanda è: dove lo trova Diego Barillaro il tempo per fare tutte queste cose, perché crediamo sia impegnativo organizzare un evento così importante?
No, non è facile, ma è un percorso iniziato sette anni fa, quando sono stato contattato da un collega, Marco Terribile, attuale vicepresidente e proprietario del “Doppia Panna”, che grazie al vecchio presidente Gianni Turi mi chiesero a suo tempo di entrare a far parte del direttivo dell’associazione commercianti, nata proprio per dar lustro al territorio. Da due anni a questa parte, ne sono invece il presidente, dopo aver dato il mio contributo quale semplice membro dell’associazione.
Hai iniziato molto presto, a quanto pare?
Sì, sono entrato a far parte dell’associazione quando ormai avevo da circa un anno e mezzo preso in gestione il Blue Pub. Sì, ho iniziato presto, anche perché ho solo 34 anni. Ho iniziato dopo aver lasciato l’università, ad un anno dalla laurea – studiavo psicologia del marketing – ma avevo bisogno di lavorare; avevo in mente altri progetti, ecco il perché della decisione. Le competenze che ho maturato nel lavoro di pubblicità in varie agenzie mi ha permesso di maturare il bagaglio necessario per l’organizzazione di eventi quali appunto la notte bianca. Ed è così che ho avuto la possibilità di mettere a disposizione le mie competenze nell’organizzazione di questo straordinario evento. Naturalmente, ognuno ha le sue mansioni e ciascuno di noi ci ha messo del suo in tal senso. Tra l’altro, quest’anno abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere per coinvolgere altri commercianti, anche se non sono ancora ufficialmente consiglieri del direttivo. Ma lo diventeranno a breve.
Tornando alla notte bianca, inutile dire che è stato un successo?
Assolutamente sì. Oltre 40 mila persone “spalmate” bene su tutto la via Nomentana. Del resto, c’erano molti eventi ogni pochi metri, cinque palchi. Alcuni sono andati molto bene, altri meno bene, però comunque hanno rappresentato un punto di aggregazione.
Quante persone sono state coinvolte nella “costruzione” dell’evento Notte Bianca?
Personalmente, essendo musicista, mi sono occupato principalmente di seguire gli artisti, occupandomi quindi dei services. Altre tre o quattro persone, invece, si sono occupate della raccolta fondi e quindi di far visita ad ogni commerciante, spiegando il significato della festa o il motivo per cui si fa la notte bianca. Ti dirò, è un evento molto grande e siamo in pochi, eppure è andata molto bene. Per questo spero che questa scia di “buona atmosfera” intorno alla notte bianca ci sia anche il prossimo anno. Servono forze fresche, idee, punti di vista diversi. Lo dico perché il nostro è già un gruppo eterogeneo; io e Marco siamo anche molto amici, oltre che essere membri del direttivo. Anche con gli altri però si è creato un ottimo rapporto, pur avendo come è normale che sia punti di vista differenti. A partire dalla politica, fino alla gestione delle risorse e altro. Punti di vista che però siamo riusciti a mediare creando alla fine lo stesso qualcosa di bello.
Quanto ci vuole per organizzare una notte bianca?
Siamo partiti a marzo con le prime idee e i primi contatti, cui poi ha fatto seguito la fase di preparazione, poi la fase effettiva intesa come raccolta fondi, pubblicazione de libricino e presa di contatto degli artisti, gestione dei rapporti con il comune si è svolta a maggio, anche perché è in questo periodo che si svolgono le prime riunioni operative.
Particolari incidenti di percorso?
Durante la manifestazione non ci sono stati grossi problemi tecnici, se non qualche gruppo elettrogeno, che in certe situazioni bisogna mettere in conto che faccia le bizze.
….qualcuno si è lamentato, leggendo i commenti su Facebook, di alcuni cagnolini rimasti spaventati dai fuochi d’artificio?
Quello dei fuochi d’artificio è stato un eccellenza quest’anno. Uno spettacolo di circa 25 minuti, grazie alla ditta Pyrogandalf, con tecnici che partecipano a concorsi a livello internazionale. Il disturbo che ci può essere per gli animali e per le persone che a mezzanotte già dormono, noi lo capiamo, e inizialmente ci erano state fatte critiche, anche costruttive, del tipo “perché non prendere in considerazione la tecnologia dei fuochi senza il botto?” Poi uno può entrare nel merito del mi piace oppure no, sempre nell’ambito di una critica costruttiva…ciò che non ci è piaciuto, sono stati i “commenti” volgari e tendenziosi. Posso capire il nervosismo – anche io ho una bambina piccola e un gatto domestico – ma quando ero ragazzo e c’era la festa del Sacro Cuore, mio padre mi diceva di girarmi dall’altra parte quando avevo paura del momento. Questo per dire che alla fine con i fuochi non succedeva nulla. C’è stata una polemica, per chiudere questa parentesi sui fuochi, riguardo al terreno dove sono stati fatti, che fino al lunedì sia rimasto sporco. Beh, mercoledì posso assicurare che era già tutto pulito. Parta del presupposto che siamo tutti volontari e siamo andati a dormire praticamente alle sette del mattino. Aspetto questo ben compreso dai proprietari del terreno, che ringrazio per la disponibilità. Sinceramente la polemica non mi è piaciuta, perché quel parco durante l’anno è frequentato da persone con i propri animali e non brilla certo per pulizia. Io amo gli animali, ma come abbiamo pulito noi, allora è giusto che puliscano anche gli altri.
E sul fronte sicurezza, è filato tutto liscio?
Anche quest’anno, l’associazione ha effettuato una riunione con il corpo dei vigili e dei carabinieri, con la Protezione Civile e la Croce Rossa; anche con il nuovo sindaco. La riunione viene fatta proprio per gestire queste criticità. Ma già il fatto che fosse pieno di cittadini e di famiglie, questo ha creato di fatto un blocco alle situazioni potenzialmente critiche. Se ci sono intorno 20 famiglie, una qualsiasi persona non ha incentivo a creare problemi. Diciamo che più famiglie ci sono più è facile creare un filtro per gli eventuali facinorosi.
Naturalmente, è d’obbligo una domanda sulla diatriba tra gli esercenti che hanno aderito e quelli che non hanno aderito. Vuoi dirci qualcosa al riguardo?
La notte bianca nasce per i cittadini, che per tutto l’anno spendono nei negozi, con i commercianti che per una sera creano una festa per i propri cittadini/clienti per ripagarli di tutto ciò. A partire dall’acquisto di un blocchetto della lotteria. Lotteria che mette in palio piccoli premi da chi aderisce all’iniziativa. Questa è la filosofia della notte bianca. Molti però fanno confusione e non la vedono così, come ho cercato di spiegarla. Il fatto è che alcuni commercianti sono convinto che, non avendo il proprio esercizio sulla via Nomentana, siano in qualche modo esclusi dalla manifestazione. Posso assicurare che non è così, anche perché io stesso non ho il locale sulla via Nomentana. Lo spirito costruttivo della festa non è certo questo, quindi. A questa prima obiezione, poi, ne aggiungo una seconda: il fatto che un bar voglia rimanere chiuso in una sera dove potenzialmente potrebbe attrarre molti clienti mi lascia perplesso. Come mi lascia perplesso il fatto che si rinunci alla possibilità di spendere 100 euro per il blocchetto della lotteria. Insomma, la cosa mi pare tendenziosa, questo voglio dire. A maggior ragione per quei bar che hanno vicino parchi o quant’altro che quindi li rendono più appetibile sotto molti aspetti. Diversamente, da chi ha partecipato, invece, ci aspettiamo, perché no, delle critiche, che potranno solo che migliorare le prossime edizioni. Il mio rispetto, al contrario, a dispetto della diatriba, va a quei locali che, non potendo partecipare, hanno però chiuso, come per esempio un forno pizzeria. Ho apprezzato molto la coerenza di questi commercianti.
Visti i commenti ricevuti, vorrai sicuramente ringraziare qualcuno?
Innanzitutto voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato con me: MARCO TERRIBILE, VIOLANTE BATTELLOCCHI DI STRAVAGANZA IN FIORE, il segretario MARCO CICCHETTI, ROBERTO CARONI di ferramenta Fonte Nuova, IOLANDA del negozio collant, e Pyrogandalf, che ha dato una mano anche un grosso contributo. E tutte le persone che quella sera hanno fatto staff.
Ringrazio naturalmente l’Arma dei Carabinieri, la Polizia Locale, la Croce Rossa, la Protezione Civile e le guardie volontarie, che nell’espletare le proprie funzioni ci hanno messo il massimo impegno. Siamo riusciti a creare un’atmosfera che spero contribuisca a creare una rete tra i due lati di Fonte Nuova, Tor Lupara e Santa Lucia. Sfruttando le peculiarità delle associazioni e di coloro che sono stati coinvolti quest’anno e che spero ci saranno anche il prossimo. Se lo faremo tutti insieme, il territorio vivrà meglio. Per questo ringrazio tutti i cittadini: li ringrazio per la risposta che ci hanno dato. Un grande orgoglio che ci ripaga del grande sforzo profuso.
Il cambio in corsa dell’amministrazione comunale vi ha creato dei problemi?
Un piccolo intoppo in virtù del fatto che la vecchia, di amministrazione, non era più operativa. Problemi più che altro di comunicazione, anche se il Comune fa sempre la sua parte, contribuendo con dei fondi alla realizzazione della notte bianca. La nostra speranza è di riuscire a mantenere dei buoni rapporti con la nuova giunta, come già successo negli scorsi anni con la vecchia. È importante, secondo me, perché stabilire un corretto rapporto con le istituzioni evita incomprensioni e confusione.
Avete in mente altri progetti come associazione dei commercianti di Fonte Nuova?
Sì, abbiamo in ballo molti progetti, ad esempio quello di danza per coinvolgere le scuole del territorio. A settembre è prevista una manifestazione a tal proposito, in stile “ballando con le stelle”, da collegare anche alla tombola. Insomma, i progetti ci sono. Il problema è sempre il solito: i fondi. La notte bianca è un grande evento, per quelli più piccoli, è più difficile, ma non impossibile.
In tutte le risposte che ci hai dato, trapela un grande ottimismo…
In generale non sono mai negativo verso le situazioni, e anche nel mio lavoro. Ma scambiare la mia diplomazia per debolezza, no. In realtà, penso che le occasioni ci siano e se queste verranno colte, si potranno fare cose belle, aiutando chi fa associazionismo. Naturalmente, non posso dire che l’impegno non nasca anche per ottenere un ritorno d’immagine, questo è ovvio, non sono Santa Maria Goretti. Però siamo un’associazione pronta a cogliere le proposte e al dialogo, e se ci saranno opportunità, siamo pronti ad ascoltare e a lavorare insieme alla nuova amministrazione. Sul nostro libricino della notte bianca, ho anche scritto un saluto al sindaco, per ricordare proprio questo. Da parte nostra nessuna chiusura a priori. Certo è che se non saremo d’accordo con alcuni aspetti ci opporremo, ma sempre con spirito costruttivo. In fondo la patata bollente ce l’hanno loro in mano. Noi rispondiamo ad una logica di incasso in quanto commercianti. Per loro le cose sono un po’ più complicate. Ma se sarà supportato lo spirito di rinnovamento necessario, non avrà importanza chi ha votato chi, questo è chiaro. La notte bianca è stato un grande successo perché siamo riusciti a coinvolgere tutti.
Ci sono state pressioni per fare le cose in un certo modo?
No, assolutamente. Nessuna interferenza. Abbiamo ricevuto dei consigli, ma non direttive. E’ sempre bello poter dire grazie ad un buon consiglio, ma non dover dire riverisco. Per fare un esempio: abbiamo avuto difficoltà a reperire il terreno per i fuochi e abbiamo chiesto aiuto ad alcuni costruttori della zona. Non potendoci aiutare, abbiamo fatto alla fine da soli, tranquillamente, e senza nessun tipo di polemica.
Grazie, Diego.
Grazie a voi!