Roma, 14 agosto 2014 – E’ alle battute finali il ritiro austriaco della Roma a Bad Waltersdorf. A parlare stavolta è Rudi Garcia, che fa un bilancio del primo mese di lavoro. “Una delle qualità di un allenatore è l’adattamento e così ho fatto con il mio staff. Ma i miei giocatori sono stati bravi a prepararsi per l’inizio della stagione. Se niente va bene niente va male. Siamo nella condizione giusta ma non lo sapremo ami prima della fine del campionato. Mi fido del fatto che abbiamo tenuto tutta la rosa dello scorso anno ed il tempo è già guadagnato visto che sappiamo già quando giochiamo. Abbiamo lavorato sul fisico e non abbiamo tenuto in mente quando giochiamo. Adesso abbiamo 15 giorni per sistemare le cose sul piano tattico e la condizione fisica ma ci sono giocatori tornati dal mondiale che hanno bisogno di più tempo ma siamo tranquilli“.
Si è visto un gioco molto europeo. Ma sulla Champions il tecnico non si sbilancia: “E’ difficile rispondere . In Italia ci sono squadra che giocano bene ed altre che si difendono e basta. Io credo che l’identità del gioco è importante e noi abbiamo un identità di gioco. Una squadra forte è una squadra che sa adattarsi. La squadra che vince è quella che ha ragione. Il calcio è così per un nulla si vince o si perde una partita, bisogna fare un’analisi generale e non soltanto di un punto. Questa è la mia analisi, perché siamo nel presente ma non dobbiamo dimenticare quello che abbiamo fatto“.
Poi ancora una battuta di Garcia sulla querelle Benatia: “Il vostro lavoro vi fa cercare delle cose che a volte sono nascoste mentre altre non c’è niente di nascosto. Per Mehdi mi diverto, ieri ho letto che al 99% era di un altro club ed oggi è della Roma. Ieri ho cercato un sostituto e oggi mi sono fermato. Basta“.
Mentre sulle gerarchie in campo il tecnico ha le idee chiare: “Per me partono tutti sullo stesso livello. È importante per un allenatore mettersi in discussione. La nostra forza quest’anno sarà quella di avere due giocatori per ogni ruolo. Non dobbiamo mollare sulla forza di vincere e la cattiveria, e del buon senso che è stata la forza dell’anno scorso. Quest’anno è veramente un anno interessante da vivere. Sarà molto più duro ma anche un’opportunità fantastica perché molti aspettano il momento di essere favoriti da molto tempo. Faremo in modo di essere all’altezza anche se partiamo da outsider“.
Contento della preparazione di Destro e Iturbe, Garcia poi torna a parlare dell’aspetto psicologico del gruppo: “Mi aspetto la cattiveria mentale e la voglia di vincer tutte le partite, so che sarà dura ma vogliamo lottare ogni secondo e ogni centimetro come l’anno scorso. Questo è l’atteggiamento e così daremo il meglio. Se pensiamo che basta scendere in campo per vincere le partite cadremo dall’alto ma su questo ho la fortuna di aver giocatori di esperienza. Chi andrà in campo? Saranno squadre miste, non c’è una squadra per una partita e una per un altra. E’ anche vero che ci sono in campo sensibilità fra i calciatori, che si costruiscono durante l’anno. Francesco (Totti, ndr) ha una possibilità di chiarire sul campo molte situazioni ma quello che conta è tenerlo in forma e quando un giocatore cosi sta bene fa la differenza. Lui è semplice da gestire, ha sempre voglia di giocare, il mio compito è di fare in modo di tenerlo sempre in buona condizione fisica“.