L’8 settembre 1943, alle ore 19.42, il neo capo del Governo, Pietro Badoglio, annunciò al microfono dell’EIAR l’entrata in vigore dell’armistizio con gli Alleati, già firmato il 3 settembre dal generale Castellano, per conto di Badoglio, e Walter Bedell Smith, per conto di Eisenhower. Le due parti si incontrarono nella cittadina di Cassibile.
Dai microfoni Pietro Badoglio espresse le seguenti parole:
“Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.
La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo.
Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.
L’armistizio era già stato annunciato da Eisenhower qualche ora prima di Badoglio, infatti, dopo la firma era stato un continuo rimandare la decisione dell’annuncio.
Dopo l’annuncio, il Capo del Governo Pietro Badoglio e il Re Vittorio Emanuele III, scapparono da Roma, riparando presso Brindisi. Furono più lesti a mettere in salvo i loro beni e le loro ricchezze in Svizzera, piuttosto che avvertire le forze militari italiane ancora impiegate al fronte, al fianco della Germania nazista, in veste di alleati. Improvvisamente i soldati italiani passarono da alleati a traditori, le ritorsioni furono gravi, almeno 815.000 soldati italiani furono deportati nei lager nazisti, altri furono giustiziati, l’eccidio più spregevole resta fra tutti quello di Cefalonia.
Dopo l’arresto di Mussolini nel mese di Luglio, il nuovo Governo Badoglio si mostrò subito inconcludente nelle scelte, promise a Hitler di restare suo alleato, ma nello stesso tempo rassicurò gli anglo-americani di voler trattare la resa. Questo doppio gioco fu mantenuto sino all’ultimo minuto, Hitler non si fidava degli italiani, ad eccezione di Mussolini, cominciò ad ammassare truppe nell’Italia settentrionale. Anglo-americani e tedeschi si chiedevano da che parte voleva schierarsi Badoglio. Dopo la sua fuga anche gli italiani si domandavano da che parte dovevano schierarsi, ma la guerra civile era già infuriata, e il desiderio di pace non lasciava spazio alle idee.
Roma, 8 settembre 2014.