Roma, 24 settembre 2014 – Arrestato allenatore pedofilo dalla Squadra mobile della Questura di Roma. L’uomo è accusato si prostituzione minorile e atti sessuali con minorenni. Un’indagine articolata e condotta dalla IV Sezione della Mobile, specializzata in reati sessuali contro le donne, i minori e le fasce vulnerabili, coordinata dalla Procura di Roma, iniziata il 21 febbraio scorso, in merito ad una segnalazione ricevuta da un genitore dei ragazzi allenati da A.A. Nello specifico, gli episodi si verificavano all’interno degli spogliatoi di una società sportiva di calcio. L’uomo quindi è stato fatto pedinare da una squadra addestrata per questo genere di reati per studiarne le abitudini e i comportamenti. Un’attività estenuante che però ha dato i suoi frutti in considerazione del fatto che è stata poi constatata, in flagranza di reato, la responsabilità dell’uomo e ai suoi approcci su minori fra i 13 e i 15 anni. L’uomo, infatti, si era reso più volte protagonista dello stesso reato e di comportamenti inequivocabili che hanno permesso di intensificare le indagini sulle sue abitudini.
Tecnica di approccio – L’uomo approfittava della posizione occupata all’interno della società adoperandosi in atteggiamenti premurosi e instaurando un rapporto di fiducia con la giovane vittima, magari con piccoli regali e gesti di generosità quali ricariche telefoniche, per esempio, fino ad arrivare a coinvolgere il minore in attività sessuali, facendogli abbassare le difese. una delle difficoltà primarie riscontrate dal nucleo investigativo, quindi, è stata la scelta su come operare senza che i giovani venissero turbati ulteriormente dalle dinamiche, sapendo bene di rinunciare alla testimonianza diretta degli adolescenti coinvolti. Di fatto, in sede processuale c’era il rischio che l’accusa mossa all’allenatore potesse passare come occasionale e non abitudinaria. da qui, quindi, la necessità di un’indagine più articolata, per stabilirne inequivocabilmente le responsabilità senza ombra di dubbio.
Manipolatore – L’approfondimento dei fatti contestati ad A.A ha dimostrato allora la chiara la spregiudicatezza e l’elevata capacità manipolatoria dell’adulto: ricariche telefoniche, atteggiamenti promiscui e regali di vario genere erano lo strumento adottato perché le vittime fosse accondiscendenti agli approcci sessuali del loro mister. Questi insomma era fautore di una strategia collaudata. Le indagini hanno permesso al pubblico ministero titolare dell’indagine di raccogliere e inoppugnabili elementi per rinviare a giudizio l’arrestato, anche per altri abusi sessuali commessi in anni passati, quando l’uomo aveva collaborato con un’altra struttura dedita ad attività ricreative per ragazzi, dimostrando la sua recidività.