Fu Francesco Rutelli, negli anni Novanta, a dare come sindaco il primo ok al progetto della Metro C. A quattro giorni dal via della prima tratta Pantano-Centocelle, a Leggo parla della terza linea metropolitana: “La linea C unisce tre esigenze. La prima è servire i quartieri popolosi della periferia est, dove si concentra la maggior parte della popolazione della Capitale. La seconda è realizzare un attraversamento dell’area centrale della città in grado di portare a San Pietro, a piazzale Clodio e quindi allo Stadio Olimpico, permettendo la diminuzione del traffico veicolare. La terza è creare una rete metropolitana, che, obiettivamente, non si ottiene incrociando solo due linee, come accade a Roma tra la A e la B“.
“Mettemmo in campo questa idea vent’anni fa – continua Rutelli – Nel 1994 iniziammo a fare i primi sondaggi nell’area del Colosseo e dei Fori Imperiali. Non va dimenticato, infatti, che Roma non può avere una rete metropolitana come le altre grandi città del mondo in quanto ha una metropoli antica sotto i suoi piedi. Per questo, la metro andava fortemente integrata con un sistema di ferrovie di superficie a scala regionale. Con il nostro programma della cura del ferro, mettemmo in esercizio 170 chilometri di ferrovie su binari esistenti, ammodernammo tutte le stazioni e creammo una vera a propria ferrovia metropolitana, la San Pietro-La Storta“.
Ma Rutelli va oltre e auspica che la Metro C non si fermi a Piazza Venezia: “Io credo che bisogna completare l’opera, proseguendola secondo il progetto originario e recuperando il tempo passato. A mio avviso bisogna realizzare una fermata a piazza Venezia, con la massima attenzione e la supervisione della soprintendenza ai beni archeologici, anche perché lì c’è la possibilità di incrociare il tram 8, anch’esso voluto dalla mia amministrazione. Poi, per dare un senso a questa traiettoria, bisogna far proseguire la linea verso il Tevere e San Pietro. Occorre rimettere energia su una grande linea che attraversa tutta Roma“.
7 ottobre 2014