Tra i progetti per il bando europeo compaiono dei cassonetti hi-tech e intelligenti che identificheranno le tipologie dei rifiuti grazie a sistemi ottici e laser, una raccolta porta a porta per pannolini ma anche un mulino trituratore che ridurrà il volume degli scarti dei rifiuti grazie a cui si potrà risparmiare sui costi di trasferimento. Il progetto più promettente è proprio il mulino trituratore. L’AMA si prepara a partecipare al bando europeo Life 2014-2020 con quattro progetti illustrati questa mattina dall’ad della municipalizzata Daniele Fortini, durante la commissione capitolina Politiche comunitarie, convocata dal presidente Mino Dinoi.
“Abbiamo individuato quattro progetti – spiega Fortini – uno riguarda la raccolta differenziata porta a porta per assorbenti igienici, ovvero pannoloni e pannolini. Nella nostra città ogni anno vengono raccolte 50mila tonnellate di assorbenti igienici che vanno solitamente nell’indifferenziata. Questi rifiuti contengono materiale organico che inquina altri materiali che potrebbero essere valorizzati. L’obiettivo di questo progetto da 1,8 milioni di euro è infatti quello di separare plastica e cellulosa dalle materie organiche. Il secondo progetto riguarda l’utilizzazione di un mulino trituratore ad alta intensità per ridurre il volume e la massa dei rifiuti che devono essere trasportati fuori Roma per essere trattati. Stiamo parlando di circa 400mila tonnellate di scarti e la quantità di trasporti è impegnativa e determina un forte consumo di costi di trasferimento. Questa attrezzatura, 2,9 milioni di euro, consentirà di ridurre la quantità di rifiuti da trasportare da 500mila a 300mila metri cubi alleggerendo così in modo significativo il numero dei camion”.
“Il terzo progetto – aggiunge – riguarda i cassonetti intelligenti dotati di tecnologie per l’identificazione del materiale che viene conferito. Attraverso un sistema di lettura ottica o laser il cassonetto identificherà in particolare plastica e alluminio, separandole al momento del conferimento. Si tratta di una sperimentazione e il costo del progetto è di circa 3 milioni di euro. L’ultimo progetto, che stiamo portando avanti con Confindustria e Inail, riguarda il monitoraggio delle condizioni dei lavoratori. Il lavoro del netturbino è usurante e noi vogliamo porre attenzione alle implicazioni sulla salute. Il progetto, da 300mila euro, prevede uno studio per individuare i fattori rischio e gli elementi di criticità in modo da attuare misure di prevenzione e di tutela sul luogo di lavoro”. “Il tema dei fondi europei è strategico in un momento in cui non ci sono risorse in bilancio – commenta l’assessore all’Ambiente Estella Marino – Dobbiamo partecipare con progetti credibili e vincere questi bandi”.
8 ottobre 2014