E’ stata la nipote. il responsabile dell’ accoltellamento a Setteville di Guidonia è la nipote 41 enne di Rosina Raffaele, la 74 enne, uccisa con più di trenta coltellate lo scorso 7 ottobre. Lucia Raffaele ha ceduto dopo che i sospetti si erano concentrati su di lei, in seguito alle indagini svolte dagli uomini del commissariato di Tivoli guidati dalla dottoressa Mirella Chiaramonte, responsabile della squadra Omicidi. L’assassina al momento è in stato di custodia cautelare presso il carcere romano di Rebibbia, in seguito alla disposizione emessa dal Pm della Procura di Tivoli Stefania Stefanìa.
Nessun rapporto abituale -La vittima non aveva rapporti abituali con la nipote, anche se figlia di uno dei fratelli della sarta 74 enne trovata poi morta nella sua abitazione in via Vincenzo Monti 59. Il movente del delitto, secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, sarebbero stati vecchi dissapori mai sopiti, che hanno spinto la donna ad aggredire ed uccidere la zia. L’arma che ha inferto i colpi mortali sarebbe stata un martello, poi fatto sparire a discapito del coltello trovato invece sul luogo del delitto.
Depistaggio – Durante il primo sopralluogo, gli investigatori hanno trovato i cassetti della camera da letto aperti, come se l’aggressore volesse simulare un furto. Un fatto ancora però tutto da accertare. Da una prima ricostruzione, infatti, non si esclude che da quei cassetti manchi qualcosa a cui la donna sarebbe potuta essere interessata.
Armi del delitto– La donna è stata fermata nel pomeriggio di ieri dagli agenti della squadra investigativa del commissariato tiburtino. Lucia Raffaele avrebbe però ammesso le sue colpe solo in nottate, riferendo anche dove trovare l’arma del delitto e i vestiti indossati al momento dell’uccisione della zia. Per paura di essere scoperta, la nipote dell’anziana donna avrebbe portato con sé anche la tazzina dal quale aveva bevuto il caffè precedentemente preparato dalla zia.
Testimoni – All’assassina, gli investigatori sono arrivati dopo la raccolta di una serie di testimonianze che hanno coinvolto a stretto giro tutti i parenti della vittima, fino a quando non sono venuti alla luci i vecchi dissidi di cui erano stati testimoni gli altri familiari, che hanno riferito come alla morte del padre della 41 enne, le due famiglie non si erano frequentate. La donna, sposata e madre di due figlie piccole ora dovrà rispondere di omicidio.
10 Ottobre 2014 @ 08:03
Informazione errata: questa triste vicenda è avvenuta a Setteville di Guidonia Montecelio, non a Terme di Tivoli che fa parte di Tivoli. Sono due comuni distinti.